Da almeno 10 anni, sia pure con mansioni di minore responsabilità, già figurava nello staff tecnico della Overall-Tre Colli, il sodalizio Elite e Under 23 di cui il padre Massimo, oggi anche Sindaco di Pasturana, è da sempre l'apprezzato Team Manager. Ma nel 2021 Linda Subbrero, 27 anni, una laurea in Relazioni internazionali diplomatiche nel cassetto e un passato da ciclista in erba, assumerà il ruolo di primo Direttore Sportivo della squadra novese.
E' un incarico che affronta con qualche timore, in un ambiente tipicamente maschile?
«Secondo me cambierà poco rispetto agli anni scorsi, visto che fin da quando frequentavo il liceo ho sempre seguito da vicino la squadra, svolgendo le mansioni più disparate».
Che cosa faceva?
«All'inizio mi limitavo ad accompagnare mio padre alle corse e a incitare i nostri corridori. Poi ho imparato a fare i rifornimenti, successivamente a guidare il furgone e più recentemente ad affiancare il direttore sportivo titolare».
Ora però tocca a lei guidare l'ammiraglia...
«Sì, e affronto questo incarico senza nessuna ansia particolare per quanto riguarda la gestione della squadra e la comunicazione con i corridori. Semmai, almeno all'inizio, potrò forse sentire un po' di disagio psicologico nei rapporti con il mondo esterno, con gli organizzatori, con la Giuria, con gli altri direttori sportivi, perchè si sa che se sbaglia una donna sbaglia sempre più di un uomo...».
Alla luce di questa sua escalation all'interno dello staff tecnico della Overall-Tre Colli quanto è stato importante per lei essere la figlia del team manager della squadra?
«Direi che la figura di mio padre è stata fondamentale. Senza di lui probabilmente non sarei mai salita in bici quando ero piccola. Invece ho corso per sei anni tra i Giovanissimi, ero una bambina molto audace, che voleva sempre vincere e quando non vinceva non andava neppure a ritirare il premio che davano anche ai battuti. A parte questo, non posso che essere riconoscente a mio padre che mi ha trasmesso la sua grande passione e mi ha permesso di coltivarla, insegnandomi con il suo esempio a dirigere una squadra ciclistica maschile».
Qual è il suo principale obiettivo per il 2021?
«Più che un obiettivo, dati i tempi, si tratta di una speranza: quella di riuscire a creare un gruppo di corridori ben amalgamato, che possa riprendere presto a correre con regolarità, dopo il lungo stop del 2020 a causa del coronavirus».
In attesa che la pandemia ci restituisca la libertà, come prepara i suoi ragazzi?
«Per adesso, con le attuali restrizioni agli spostamenti, possiamo solo vederci un paio di volte alla settimana online per imparare a conoscerci ed effettuare lezioni di tecnica ciclistica. Per questo non vedo l'ora che la squadra (12 corridori, di cui solo 3 confermati e 9 "nuovi", ndr) possa ritrovarsi presto per il primo raduno collegiale di persona. Sono certa che ognuno dei ragazzi si impegnerà al massimo per riscattare una stagione da dimenticare in tutta fretta».
Da La Stampa - edizione di Alessandria
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.