BERTONE. «GLI ELITE MERITANO ATTENZIONE E IO VOGLIO CONQUISTARE UNO SPAZIO TRA I PROF» GALLERY

CONTINENTAL | 13/12/2020 | 08:10
di Luca Galimberti

Non c’è una tradizione ciclistica nella famiglia Bertone, ma la bicicletta è riuscita comunque a far breccia nel cuore di Filippo, classe 1997, sin dalla tenera età: «Avevo iniziato col calcio ma proprio non mi piaceva, non lo amavo, ogni scusa era buona per non andare a giocare - racconta il corridore della Iseo Serrature Rime Carnovali parlando al telefono con tuttobiciweb dalla sua casa di Cairo Montenotte, in provincia di Savona -. Io volevo pedalare, e così, convinti papà Luca e mamma Luciana, mi sono tesserato per l’Unione Ciclistica Alassio».


Da “G1” il primo numero sulla schiena: «Se ricordo bene si correva a Bordighera; la prima biciclettina era giallo-nera». Cresciuto con la maglia blu-senape sulle spalle, Filippo è rimasto nell’Unione Ciclistica Alassio fino alla conclusione del secondo anno da Allievo. Da Juniores ha difeso i colori di Esperia Piasco – Alassio e, passato tra i dilettanti, ha vestito le casacche di Overall e Viris prima di approdare alla Continental bresciana Iseo Serrature Rime Carnovali con cui corre dal 2019 e di cui sarà punto di riferimento anche nel 2021.


Filippo, prima di proiettarci al prossimo anno, come valuti il tuo 2020?
«Da 7. Ho iniziato bene col secondo posto alla San Geo, per me il momento più bello della stagione, e anche dopo il lockdown sono riuscito ad ottenere diversi piazzamenti e buoni risultati dimostrando continuità di rendimento. Certo, la caduta al Giro del Friuli non ci voleva, ma sono cose che capitano. Forse l’unico vero rammarico, personale e di squadra, è quello di non essere riusciti ad alzare le braccia al cielo, avremmo meritato una vittoria».

Quest’anno hai partecipato al Giro dell’Appennino con la Nazionale di Cassani e Amadori al fianco di Nibali.
«È stata una giornata piena di emozioni. Il ritrovo, la presentazione e le foto prima della partenza: tutti momenti indimenticabili. E tutto questo poco distante da casa mia… Purtroppo non sono riuscito a concludere la corsa ma ho lavorato per la squadra, spero che ciò che ho fatto sia stato apprezzato. Ringrazio i CT per avermi dato l’opportunità di gareggiare in maglia azzurra e la mia squadra di club che mi ha permesso di correre e mettermi in mostra durante la stagione».

Continuando a parlare di forti emozioni, Bertone torna con la mente al Trofeo Caduti di Briga Novarese del 2019: «Non è di quest’anno però penso a quella corsa sempre con piacere. Io ho vinto e tutta la squadra quel giorno è stata spettacolare; il mio compagno e grande amico Samuele Zambelli è salito con me sul podio (3° ndr) e Nicolas Rinaldi ha terminato settimo. Una grande prova, tante emozioni».

Ma quale è il punto di forza della Iseo Serrature Rime Carnovali?
«Direttori e staff lavorano duramente e con professionalità: ci seguono, pianificano, programmano con cura e non ci fanno mancare nulla. Mi piace questo modo di lavorare e in una stagione complicata come quella che abbiamo vissuto l’ho apprezzato ancora di più».

Determinato ed altruista – come lui stesso si definisce – il corridore savonese, che il prossimo 15 gennaio soffierà su 24 candeline, ci svela ciò che chiede al nuovo anno: «Nel 2021 voglio essere protagonista, vincere per provare a fare il grande salto nei Pro, è questo il mio obiettivo principale». Prosegue parlandoci del suo ruolo in Iseo Serrature Rime Carnovali: «La mia esperienza può essere utile ai giovani della squadra. Mi piace parlare con loro, rispondere alle loro domande, dare l’esempio in corsa e fuori. Sarò un po’ “chioccia” e un po’ “regista” in gara. Credo che la squadra si aspetti questo da me».

Hai parlato di grande salto tra i Pro: correre in una Continental da élite aiuta?
«Correre in una Continental per me è sempre una grande opportunità: i giovani ai primi anni possono fare esperienza e prendere il ritmo di gara dei Pro e anche un ciclista élite, se organizza bene la sua stagione, può essere protagonista nel calendario “dilettantistico” e mettersi in evidenza anche nelle gare che corre con i Professionisti. Ultimamente c’è la tendenza a passare di categoria molto giovani e considerare gli élite “anziani”. Non è così, sono diversi i corridori di 25-26 anni che hanno avuto, o stanno avendo, un buon rendimento tra i Professionisti. Per quanto mi riguarda mi impegnerò al massimo per raggiungere il mio obiettivo».
Su che terreno ti trovi maggiormente a tuo agio?
«Sono un corridore completo: mi difendo bene sul passo, sono abbastanza veloce e mi piacciono gli strappetti».

Un corridore a cui ti ispiri?
«Ne ho due: Paolo Bettini, mio idolo fin da quando ero bambino, e Philippe Gilbert».

Gara dei sogni?
«Sogno un giorno di partecipare al Giro d’Italia. La “mia” gara, però, è il Trofeo Laigueglia: ho avuto la fortuna di correrlo nel 2019, mi alleno su quelle strade e conosco benissimo il percorso. È la gara del cuore».  

Cuore, passione e determinazione non mancano a Filippo Bertone, ne abbiamo avuto conferma conversando con lui. Li userà per pedalare – rigorosamente a ritmo di rock, la musica che preferisce - verso i suoi obiettivi, sostenuto come sempre dai genitori, dalla sorella Giorgia e dalla fidanzata Isabella: la sua famiglia.

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COMMENTI
Bertone gli elite meritano attenzione
13 dicembre 2020 20:14 Ernesto
Bertone merita molto di più di una continental, sempre combattivo e presente nelle gare importanti

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