C’è un tempo per tutto e questo è quello delle responsabilità. Il nostro Paese sta attraversando nuovamente una fase difficile e viene chiesto ad ognuno di noi di anteporre il senso civico alle attività quotidiane per il bene di tutti. Per questo si è fermato il Giro-E, la corsa parallela al Giro d’Italia disputata con bici elettriche. Prima dello stop ufficiale di ieri, domenica la squadra della Fondazione Michele Scarponi aveva già deciso di mettere il piede a terra.
Nonostante ciò la battaglia della Onlus che nel nome del campione marchigiano che ha perso la vita nel 2017, investito mentre si allenava proprio per la corsa rosa, non deve essere rallentata nemmeno dalla pandemia mondiale. «Nella nostra mission rientra anche e soprattutto la tutela della salute pubblica, della vita: bene giuridico primario. Abbiamo fatto il possibile per continuare questo splendido progetto nel ricordo di Michele al Giro-E, ma è giusto fermarci qui. È una scelta difficile ma necessaria per tutelare la salute di chi avrebbe dovuto pedalare con noi e per noi. Eticamente è la scelta che più ci rappresenta - commenta Marco Scarponi, fratello di Michele e anima con la sua famiglia della Fondazione. - Purtroppo si prospettano mesi duri, durante i quali non potremo svolgere gli incontri nelle scuole e le serate di proiezione del documentario “Gambe” che ci permettono di sensibilizzare studenti e opinione pubblica. Sul sito www.michelescarponi.it/merchanding è disponibile la maglia che abbiamo usato per risalire l'Italia con le bici a pedalata assistita e tanti altri prodotti il cui ricavato sarà fondamentale per permetterci di portare avanti la nostra mission. Continueremo a lavorare per raggiungere l'obiettivo di sempre, fieri di aver riportato Michele al Giro d'Italia e carichi dell'entusiasmo che gli appassionati ci hanno dimostrato dalla Sicilia al Veneto. Una strada più sicura è possibile. Una mobilità alternativa anche».
Il Trofeo Senza Fine che verrà assegnato domenica prossima è il premio sportivo più bello del mondo: è un nastro d'oro che porta incisi i nomi di tutti i vincitori della Corsa Rosa. Viene aggiornato anno dopo anno e per questo è idealmente infinito, com'era l'amore di Michele per il Giro d'Italia. Un amore sempre corrisposto dalla corsa e da tutti i suoi tifosi. Su quel trofeo Michele c'è. Era il 2011 e il Giro attraversava l'Italia: saliva sull'Etna, attraversava le sue Marche e terminava a Milano, proprio come accadrà quest'anno. Nonostante tutto.
Le montagne hanno sempre avuto un fascino particolare per Michele che infatti era stato ribattezzato L'Aquila di Filottrano. In salita volava. Come nel 2016, quando sul Colle dell'Agnello conquistò la Cima Coppi tra due ali di folla che lo acclamavano. Quel giorno Michele fece un'altra impresa. Mise il piede a terra, aspettò il suo compagno di squadra Vincenzo Nibali e lo traghettò verso la conquista della maglia rosa. Una scelta altruista, coraggiosa e difficile come la missione della Fondazione che porta il suo nome: rendere la strada un luogo sicuro per tutti, a partire dal più fragile. Ma nulla è impossibile perché «i sogni vanno inseguiti», come diceva Michele, «perché prima o poi si realizzano».
La legge del più forte è anacronistica, primitiva, odiosa. L’emergenza sanitaria in corso ci sta ricordando che nessuno si salva da solo, che per vivere o addirittura per sopravvivere bisogna fare squadra, prendendosi cura l’uno dell’altro. Siamo tutti fragili e ciò che è fragile è prezioso. Va custodito. E allora continuiamo a dimostrarci campioni di fair play e civiltà. Lasciamoci ispirare dallo storico ed emblematico gesto del passaggio di borraccia tra Coppi e Bartali, così come dalle scene più attuali di stima e rispetto tra campioni e gregari, avversari in gara ma uomini e donne ricchi di valori, che con le loro gesta ci regalano un sorriso e un po’ di fiducia, anche in tempi così duri. Michele amava sempre ripetere una famosa frase del film Il corvo: «Non può piovere per sempre». In attesa che torni a splendere il sole e che si possa riprendere il viaggio insieme più forti che mai, sostieni la Fondazione Michele Scarponi Onlus. Scopri come sul sito www.fondazionemichelescarponi.com.
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