La città vicentina di Marostica celebre per la partita a scacchi con personaggi viventi, per essere stata interessata nei giorni scorsi dal percorso dei Campionati Italiani a cronometro e in linea riservati ai professionisti, ospiterà martedì primo settembre la presentazione del libro realizzato da Giancarlo Brocci dal titolo "Bartali l'ultimo eroico" (Minerva Edizioni). L'autore, nato nel 1954 e toscano di Gaiole in Chianti (Siena), ha realizzato un'opera ricca di storia, sport e sentimenti, inerente una mitica epica del ciclismo.
La serata, programmata alle ore 20.45 nella stupenda cornice del Castello Inferiore di Marostica, sarà condotta dallo "sportivissimo" padovano di Onara di Tombolo Alessio Berti che oltre all'attività agonistica amatoriale ha curato un gran numero di eventi socio-culturali legati allo sport del pedale.
La manifestazione è stata programmata in occasione della tappa del Giro d'Italia Under 23 organizzato da Marco Selleri e Davide Cassani.
La serata, secondo quanto hanno precisato i promotori della manifestazione, potrà essere seguita in diretta sul canale Youtube del Comune di Marostica e la pagina Facebook della stessa Amministrazione Comunale (https://www.minervaedizioni.
Giancarlo Brocci, come è noto, è l'inventore de l'Eroica e il titolare del Girobio che era il Giro d'Italia riservato ai dilettanti di qualche anno fa.
“Con Coppi - come riportato dalla trama del libro 'Bartali l'ultimo eroico' che sarà presentato - cominciò un altro ciclismo; rimase bellissimo ma cambiò. Subito dopo lui vinsero il Tour i vari Kübler, Koblet, Bobet finché il vero successore del Fausto, da lui stesso vaticinato, fu Jacques Anquetil, grande passista, fenomeno delle crono e del gossip. Erano campioni ma diventavano anche divi, ricoperti di soldi e attenzioni, sempre più personaggi mediatici e manager di loro stessi. E il ciclismo, anche il terribile Tour de France, cominciò ad adattarsi a loro, ad addolcirsi, a seguirne caratteristiche tecniche per blandire gli idoli e le loro folle”.
“Ma fino a Gino Bartali, l’ultimo eroico - prosegue la descrizione - il Tour fu ben altro. Era stato pensato da Desgrange come una prova estrema, un’avventura perenne, un esercizio di sopravvivenza alle insidie della strada, della natura avversa, degli elementi, una corsa a eliminazione dove soltanto i più stoici avrebbero resistito, e in questo Bartali è stato il più forte di sempre”.
“Questo fu il Tour de France fino a Bartali - conclude la narrativa - una chanson de geste che faceva sognare, che concedeva occasioni formidabili di riscatto a gente di estrazione plebea, dalla scorza di cuoio, che emergeva talora da trincee di fango come lo erano certe strade di montagna degli anni Dieci, come lo rimasero almeno fino al Secondo dopoguerra. Quel ciclismo eroico stava nel cuore di intere generazioni di nonni e padri; lo hanno dichiarato estinto i soliti apprendisti stregoni che disegnano strategie di business per qualsiasi sport. Ma che il ciclismo sia ben vivo lo attestano sempre più persone; e che il più bello sia stato quello dei tempi eroici credo lo dimostrino con efficacia anche le pagine e le foto imperdibili di questo libro”.
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