Mauro Vegni torna a parlare di Giro d'Italia, di protocollo e di scelte tecniche: lo ha fatto intervenendo ad una tramssione di Rete8, tv abruzzese da sempre molto attenta alle cose del ciclismo.
«L’Abruzzo è sempre stato tenuto in grossa considerazione da noi di RCS Sport e dal Giro d'Italia, per questo abbiamo deciso di venire con una seconda tappa che arriverà agli impianti dell’Aremogna e sarà impegnativa, diciamo una tappa da 4 stelle. Passo San Leonardo? Possibile ma non fatemi dire tutto, anche se avete già detto tante cose ed è un bene perché vuol dire che c'è attesa per il Giro e se ne parla. Ripartiremo sicuramente da Lanciano per l’arrivo di Tortoreto Lido. Che Giro sarà? Abbiamo pensato a tutte le regole necessarie per rispettare i protocolli, difficilmente ci sarà la carovana pubblicitaria ma spero che i dati migliorino e che per ottobre possano cambiare le cose. Al momento è più no che sì perché la carovana diventa un aggregatore di pubblico. Inoltre, per le aziende è un altro costo aggiuntivo: stiamo sondando proprio con le aziende per capire qual è il loro orientamento».
Le aree della corsa saranno contingentate, ma Vegni non nasconde che le cose possono ancora cambiare: «Il nostro piano è disegnato sulla prospettiva che in questo mese di luglio non ci siano significative variazioni per quel che riguarda la pandemia. Se ci fossero variazioni positive, il Giro potrà avvicinarsi ad una situazione di normalità, se invece fossero negative sarebbe preoccupante e a quel punto rischierebbe il Giro ma anche tutto il Paese».
E ancora: «Il Giro sarà diviso tra le aree che gestiamo noi e quello sulla strada. Quello sulla strada non possiamo controllarlo, ci affidiamo al buon senso delle persone. All’arrivo invece doteremo il pubblico di un braccialetto che suona quando non si mantiene la distanza, registrando con chi vieni a contatto.Ci saranno investimenti economici molto importanti per mantenere il distanziamento Modificheremo anche le dinamiche per gli addetti ai lavori: le sale stampa, per esempio, avranno accessi limitati, visto che per garantire spazio e distanziamento per 200 giornalisti sarebbe necessario un intero palazzetto».
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