È una classifica soggettiva, ancorché ragionata, e come tale destinata a far discutere. Ed il suo fascino, in fondo, è proprio questo. Gli amici di Cyclingnews hanno chiesto ad alcune delle loro firme di punta - vale a dire Daniel Benson, Kirsten Frattini, Patrick Fletcher, Stephen Farrand - di stilare la classifica delle cinquanta personalità più influenti del mondo del ciclismo.
Una classifica che regala spunti interessanti e più di una sorpresa a cominciare dalla posizione numero uno, dove c’è Marie-Odile Amaury, la presidente del Groupe Amaury, ovvero sia la società che - solo per quanto riguarda il ciclismo - organizza il Tour, il Delfinato, una lunga serie di classiche e tante altre corse in giro per il mondo.
Tanta Francia ai vertici della classifica con il secondo posto del presidente dell’UCI David Lappartient e il terzo di Yann Le Moënner che di ASO e il Ceo.
Il primo non francese occupa il quarto posto ed è Dave Brailsford, general manager del Team Ineos, che precede i primi due corridori, Peter Sagan della Bora Hansgrohe ed Egan Bernal del Team Ineos. A chiudere la top ten - seppur bandito dal mondo del ciclismo - Lance Armstrong.
E l’Italia? Il meglio piazzato è Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia (di Paolo Bellino non c'è traccia), che occupa il quattordicesimo posto e segue a ruota Christian Prudhomme dodicesimo e Chris Froome tredicesimo.
Subito alle spalle di Vegni, in quindicesima posizione, si posiziona Giuseppe Acquadro, procuratore principe dei corridori colombiani e non solo.
Molto in alto, ventiseiesima, si piazza Alessandra Cappellotto, che in seno alla CPA si occupa con determinazione e competenza del settore femminile, mentre al cinquantesimo posto chiude la graduatoria Giovanni Lombardi, ex corridore professionista, oro di Barcellona e da anni uno dei più apprezzati e capaci procuratori di livello mondiale.
Altre curiosità: la prima donna è Marianne Vos che si piazza diciassettesima, il primo imprenditore è Yozo Shimano ventiquattresimo, al trentesimo posto si piazza Eric Min fondatore e CEO di Zwift ovvero sia il re del ciclismo virtuale, al quarantunesimo il più giovane dei classificati, Remco Evenepoel. E per una volta Axel Merckx, quarantacinquesimo, batte papà Eddy, quarantasettesimo. Tra loro Philippa York, oggi giornalista impegnata nel settore della diversità e dell’inclusione dopo essere stata campione del pedale, vale a dire Robert Millar.
Classifica da leggere, da meditare, da discutere.
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.