La lotta al doping non si ferma - anche se tanti sono stati i problemi in questi mesi di pandemia, problemi a volte denunciati dagli stessi atleti - e propone una grande novità, annunciata dal presidente della Wada, Witold Banka.
Si tratta addirittura di un nuovo metodo, basato sull’analisi di gocce di sangue essiccate (la sigla in inglese universalmente conosciuta è DBS) e deposte su una sorta di carta filtro.
«È un metodo - spiega Banka - che presenta molteplici vantaggi: intanto richiede minime quantità di sangue, è più facile e meno costoso da trasportare, richiede minore spazio per la conservazione dei campioni e può migliorare la stablità stessa del campione».
L’analisi viene fatta grazie alla cromatografia e alla spettrometria di massa. Naturalmente al metodo si lavora da anni, dopo che nel 2016 è stata presentata una ricerca firmata dai medici tedeschi Thevis e Thomas. Le loro ricerche sugli anabolizzanti e sgli stimolanti hanno presentato «finestre senza precedenti per identificare gli agenti testati» e hanno dato il là ad progetto che sta per giungere alla conclusione.
«Speriamo che il nuovo metodo possa essere adottato prima dei Giochi Invernali di Pechino 2022 ma forse lo avremo - almeno in parte - già disponibile per i Giochi di Tokyo 2021. Una scelta di questo tipo sarebbe davvero auspicabile».
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