È tornato a casa per l'ora di pranzo, anche se lui prima di uscire ha mangiato, perché in ospedale si mangia sempre presto. Dopo 58 giorni di dura battaglia, «come se avesse corso tutto d'un fiato Giro, Tour e Vuelta - dice visibilmente commosso Mattia, suo figlio - torna a casa: questa vale più di mille vittorie».
Cinquantotto giorni a Ome, in provincia di Brescia, ricoverato alla clinica San Rocco dove non poteva trovare “squadra” migliore per fronteggiare il Covid-19. «Hanno lavorato tutti alla grande - aggiunge Mattia -. L'abbiamo vista brutta, ma adesso è qui».
Pierino Gavazzi, 69 anni, re di Sanremo giusto quaranta ’anni fa, nella sua lunga carriera, cominciata nel 1973 con la Jolly Ceramica e conclusa nel 1992 in maglia in maglia Amore&Vita, ci sono anche cinque vittiorie di tappa al Giro d’Italia, tre maglie tricolori, una Parigi-Bruxelles, due Laigueglia e tante altre corse di livello. «Anche se la vittoria più bella è proprio questa qui», chiosa Mattia.
Tra le prime cose che Pierino ha fatto dopo aver riabbracciato la sua Marilena (nella foto qui sopra con Mattia e Nicola) è andato a controllare il suo orto (vedi foto d'apertura). «L'ho trovato bene, sono stati bravi, è proprio bello essere tornati a casa...», dice a tuttobiciweb Pierino con un buonissimo tono di voce. «È stata dura, molto, per la malattia che non è uno scherzo e per quello che ho e tutto lo staff tecnico ha dovuto vedere. Sembrava di essere in un girone dell'inferno. Adesso chiedo solo un po' di pace, con la mia famiglia e i miei nipoti Edoardo e Pietro: hanno tante cose da raccontarmi...».