Si sente più maturo e pronto a fare un altro salto di qualità. Davide Boscaro finora ha dato molto al ciclismo giovanile vincendo, tra gli juniores, tre titoli italiani (Km da fermo e Omnium in pista, cronosquadre su strada), e anche una maglia tricolore tra gli allievi (velocità). Ha corso europei e mondiali in pista, e prove di Coppa del Mondo di cui l'ultima, a gennaio di quest'anno, in Canada, a Milton: argento nell'Inseguimento a Squadre con l'ausilio di Moro, Giordani, Masotto e Umbri. Poi, l'esordio su strada, settimo a San Bernardino di Lugo, prima della pandemia.
L'anno scorso, all'esordio tra gli under 23, è arrivata la medaglia di bronzo nel tricolore della velocità su pista, e nella corsa in linea a Pessina Cremonese, e il quinto posto nel Km da fermo agli Europei di Gand. «Ho iniziato bene il 2020, ora voglio risolvere il problema muscolare al ginocchio e poi pensare a ripartire. E' un momento durissimo per tutto il ciclismo, ma torneremo a gioire sulle strade».
Quando ha compiuto 8 anni il papà gli ha comprato una bicicletta nuova. Da quel momento è andato avanti per la sua strada con passione e voglia di dare sempre il massimo. Boscaro abita a Villatora Saonara, una decina di chilometri da Padova, con i genitori Massiniano, giardiniere in una ditta, e Marika, barista in una trattoria di Limena, e con il fratello minore, Giacomo, che ha smesso di correre qualche anno fa. Davide si è preso l'attestato di Logistica all'Istituto "Don Bosco" di Padova: «Studiare non mi piaceva più di tanto e quando il ciclismo è diventata una cosa seria ho preferito dedicarmi a tempo pieno».
Velocista, Boscaro, che alterna con buoni profitti sia la strada che la pista, è alto 182 centimetri per un peso di 75 chili, è fidanzato con Greta Arzilli, sorella del corridore juniores Gabriele (Stabbia Ciclismo), che sono i figli dell'ex professionista Fabrizio (Cantina Tollo), come dire tutto casa e ciclismo... Boscaro difende da questa stagione i colori del Team Colpack-Ballan sotto la direzione di Gianluca Valoti e Antonio Bevilacqua.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«In crescita soprattutto nel settore della pista, costante su strada».
A quale età hai cominciato a correre?
«A 8 anni per la società Noventana, con una bici bianca e blu».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Marco Pantani per il carattere che metteva in ogni gara».
Quale altro sport ti piacerebbe praticare?
«Il calcio».
I tuoi peggiori difetti?
«Mangio troppo».
Il tuo modello di corridore?
«Elia Viviani».
Cosa leggi preferibilmente?
«Non leggo».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«La sincerità».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«C'è una attività troppo esasperata fra i giovani».
Piatto preferito?
«Pasta alla carbonara».
Attrice o attore preferito?
«Dwayne Johnson di The Rock».
Chi è il tuo collega più simpatico?
«Sono numerosi, ma ho un buon feeling con Matteo Marin».
Sei religioso?
«Si, ma non praticante».
Paese preferito?
«Quello dove vivo, l'Italia».
Cosa vorresti che si dicesse di te in particolare?
«Che sono una persona di grande umiltà».
Hobby?
«Non ne ho di particolari, passo gran parte del mio tempo libero con la ragazza e gli amici».
La gara che vorresti vincere?
«L’ultima tappa del Tour sui Campi Elisi».
Ti senti in debito con qualcuno in particolare?
«No».
Quale sarà il tuo obiettivo al rientro nelle gare?
«Vincere il più possibile, e aiutare i nuovi compagni di squadra».
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