L'ORA DEL PASTO. RESISTENZA CASALINGA? PERLE D'ARCHIVIO - 4

STORIA | 16/03/2020 | 07:49
di Marco Pastonesi

 


Vita domestica, resistenza casalinga. Tempo per leggere, ora di scrivere. Lavoro di memoria, ordine di archivio. Spulciando, ritrovo. Spolverando, riscopro. Diari, foglietti. Appunti, note. Perle, gemme. (Quarta puntata)


“Belloni sverna negli Usa con Giorgetti, suo compagno di sbornie e di Sei Giorni. Queste corse circensi sono un reddito ma alla lunga torturano ed inciuccano. Uno – dice Belloni – può dar fuori da matto: vedi il caso di Giorgetti. Non si presenta al cambio: lo cerchiamo preoccupati per un’ora buona: lo troviamo – che scimmia – a masturbarsi sotto la curva dove sta seduta una troietta senza le mutande. Fu, non ricordo, a Pittsburgh o New York, dove spesso veniva a salutarci Beniamino Gigli. Una volta Giorgetti si nascose nel bagno delle donne per vedere come erano fatte. Resistette ore. Uscì per dire: ‘Tu non crederai, ma pure le più belle fanno i venti’” (ritaglio da una pubblicazione non identificata).

“Il commendatore Giovanni Borghi, quello della Ignis, che aveva una fortissima squadra capitanata da Maspes, fece arrivare un tabellone dal Belgio e io lo portavo in giro nelle scuole di Milano e provincia per spiegare ai ragazzi com’era questo sport. Vicino al Vigorelli c’era una ditta di pullan e uno degli autisti era proprio il padre di Saronni. Così noleggiavo il pullman e lo mandavo a prendere i ragazzi per portarli al velodromo finita la scuola. E alla Sei Giorni obbligavo i corridori, che di pomeriggio avrebbero voluto riposarsi un po’, a fare le volate per entusiasmare quei ragazzi e farli innamorare di questo sport entusiasmante” (Vanni Pettenella da “Il Giorno”, 29 giugno 2007).

“Tour de France 1966. A ogni quartiertappa c’era l’ufficio postale: una specie di fermo-posta dove si ritiravano lettere e cartoline e poi si distribuivano ai corridori. Giacomo Fornoni non riceveva mai niente. E i compagni lo prendevano in giro. Finché un giorno, finalmente, c’era posta anche per lui. Si era scritto una cartolina” (Giorgio Albani).

“I momenti più belli? Il Giro d’Italia 1966 di Gianni Motta, un cavallo pazzo ma di classe cristallina, la Milano-Sanremo 1970 di Michele Dancelli dopo 17 anni anni di astinenza itaiana e dopo una fuga eterna, e il record dell’ora 1972 di Eddy Merckx, 49,431, un’enormità. Il momento più triste? La morte di Gianfranco Bianchin a Pescara, nel 1970, alla vigilia del Trofeo Matteotti: annegato. Ero in albergo, stavo riposando, quando fui chiamato dalla polizia: ‘C’è da riconoscere...’. Era trevigiano, aveva ventitré anni, quell’anno aveva vinto il Giro di Toscana ed era arrivato secondo al Gran premio di Monaco e al Giro di Campania. Mi toccò telefonare ai suoi genitori rintracciandoli a casa attraverso un farmacista” (Giorgio Albani).

“Il ciclismo? Mai considerato un lavoro, ma uno sport, una professione, un privilegio, perfino un hobby. Ai miei corridori raccomandavo sempre di trovarsi un altro lavoro prima di diventare sbandati. Ma il ciclismo è uno sport troppo duro, e i miei corridori lo capivano da soli. Ai miei tempi il principio era: se in bici si guadagna meno di un operaio, allora è meglio smettere” (Giorgio Albani).

“Trofeo Matteotti, noi della Molteni in testa al campionato italiano a squadre, andò via una fuga, dentro nessuno dei nostri. Per abitudine le spese del viaggio le rimborsavo dopo la corsa, ma quel giorno gliele negai. I corridori si rivolsero direttamente a Molteni, ma anche lui, zero” (Giorgio Albani).

“A proposito di rimborsi-spese. Una volta Arienti, Fezzardi e Fornini vennero in tre in una Fiat 500, non so se di Arienti o di Fornoni, ma presentarono tre note-spese distinte come se ognuno fosse venuto da solo. Gli feci un forfait” (Giorgio Albani).

“E al Giro d’Italia: nel conto dell’albergo figuravano ventotto filetti. Ma se sono in otto, obiettai. Capii il trucco: avevano fatto passare bottiglie di champagne come se fossero filetti. Mi appostai nel corridoio, e quando il cameriere arrivò con il vassoio, lo champagne e i calici, gli chiesi di dare tutto a me. Poi bussai ed entrai. ‘Oh, è arrivato il direttore’. Giocavano a carte e fumavano” (Giorgio Albani).

4 - continua

GIA' PUBBLICATI

Puntata 1

Puntata 2

Puntata 3

 

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Una nuova identità per valorizzare storia, tradizione e competenze tecniche. Con questo spirito URSUS presenta il suo rebranding, nato dal desiderio di comunicare in maniera ancora più profonda l’anima industriale dell’azienda fondata da Sergio Ferronato nel 1966 a Rosà (Vicenza). Il nuovo...


Incidente mortale a Taranto. A perdere la vita Stefano Principale, 20 anni, allievo maresciallo della Marina Militare e ciclista della Pro.Gi.T Team. Era alla guida di una moto che si è scontrata con un'automobile: con lui, un altro allievo della Marina,...


Ferve l’attività del ciclocross che entra nella parte cruciale della stagione e propone un ricco programma di competizioni da quelle internazionali a quelle nazionali e regionali. L’Ale Colnago Team, guidato da Milena Cavani ed Eva Lechner, ha in calendario tutta...


Javier Guillen è stato indubbiamente la persona più richiesta e cercata dai media in occasione della presentazione della Vuelta Espana 2026. Reduce da quella che lui stessa ha definito l’edizione “più difficile di sempre per lui”, il direttore della...


Cento chilometri cronometro a squadre, ovvero una specialità magica, elettrizzante. Esaltava le doti dei passisti e soprattutto nei primi Anni ’90 il medagliere ciclistico azzurro. Ai Campionati del Mondo di Stoccarda 1991 vinsero l’oro Flavio Anastasia, Luca Colombo, Gianfranco Contri...


A un anno dall’entrata in vigore della riforma del Codice della Strada, il bilancio è drammatico: 222 ciclisti hanno perso la vita. Una riforma che, nelle intenzioni del legislatore, avrebbe dovuto garantire maggiore sicurezza a chi pedala e che invece si...


Mutuo rispetto, spirito di collaborazione e valorizzazione del mestiere di raccontare lo sport. Nelle stanze della presidenza del Consiglio regionale della Lombardia, ieri mattina il Gruppo Lombardo Giornalisti Sportivi è stato ricevuto dalla Sottosegretaria a Sport e Giovani,  Federica Picchi, per festeggiare...


Un conto aperto con la Grande Boucle da regolare a freddo? Diciamo semmai che Eric Boyer proprio non digeriva l’abbandono a cinque tappe dalla conclusione del Tour 1995. Così, l’oggi sessantunenne che allora gareggiava nella nostra Polti, ha chiuso il...


E’ passato un anno da quando Eddy Merckx è caduto durante una passeggiata in bici e in questo 2025, che lo ha visto festeggiare i suoi 80 anni, sono stati molti i momenti di difficoltà. Tra alti e bassi il...


Maggio 2002. Il Giro d’Italia cominciava nei Paesi Bassi, a Groeningen. Avevo chiesto il permesso di tenere un “diario del gregario”, permesso accordato, purché fosse pubblicato non sul quotidiano cartaceo ma sul sito Internet, meglio - pensai – così rimarrà...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024