Tre date storiche, particolari e significative per il ciclismo nel 2020. Tutte e tre nel nome e nel ricordo, di un grande Campione del pedale, Gastone Nencini.
La prima sabato 1 febbraio quando ricorrono 40 anni dalla sua morte avvenuta a Firenze nel 1980 per un male incurabile. A tale scopo domenica 2 febbraio alle 11,30 nella Chiesa di Orsanmichele a Firenze sarà celebrata una Santa Messa nel suo ricordo, officiata da Mons. Giancarlo Corti, vicario generale della Curia Fiorentina, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni, personaggi del ciclismo e di altri sport, appassionati di ciclismo. La seconda data quella del 1 marzo giorno in cui 90 anni or sono, nel 1930, Gastone Nencini nacque a Bilancino nel comune di Barberino di Mugello. La terza sarà celebrata il 17 luglio a 60 anni precisi dalla meravigliosa vittoria conquistata dal “Leone del Mugello” al Tour de France 1960, tre anni dopo il successo che Nencini aveva ottenuto nel Giro d’Italia del 1957.
Per ricordare l’impresa in Francia si è parlato di un raid da effettuare in bici con partenza da Barberino di Mugello e arrivo a Parigi, dove il 19 luglio 2020 si concluderà il prossimo Tour. Tre date storiche per un grande campione di ciclismo che fin da piccolo ebbe interesse per il ciclismo. Dopo una carriera di successi nelle categorie giovanili e da dilettante, determinato e grintoso come solo lui sapeva esprimersi durante le gare, Nencini fece il suo debutto tra i professionisti nel 1953 all’età di 23 anni cogliendo ottimi risultati. Naturalmente la gioia più grande fu quella che arrivo con il trionfo al Giro d’Italia nel 1957, dove precedette il francese Louison Bobet di 19″ e il forlivese Ercole Baldini di 5’59”. Quel Giro si svolse in ventuno tappe per complessivi Km 3926,7.
Ma qui occorre tornare indietro di due anni, al Giro del 1955, quando Nencini grande rivelazione della corsa rosa, e leader della classifica a due giorni dal traguardo finale di Milano, rimase vittima di una foratura in un tratto di strada in ghiaia nella tappa che si concludeva a San Pellegrino Terme. Un incidente che provocò l’attacco coalizzato di Fausto Coppi e Fiorenzo Magni, con vittoria di tappa per Coppi e maglia rosa per Magni. Nencini terminò quel Giro in terza posizione.
La seconda impresa e immensa gioia di Gastone Nencini al Parco dei Principi a Parigi dove trionfò nel “Tour de France”, anticipando lo spezzino Graziano Battistini, ed il belga Jan Adriaensens. Prima del successo un duello avvincente con il francese Roger Rivière, poi vittima di una rovinosa caduta in discesa per seguire lo scatenato campione toscano. Nencini fu applaudito per la sua vittoria anche dal presidente francese, generale Charles De Gaulle ed al Parco dei Principi di Parigi dove celebrò il trionfo, volle che il mazzo di fiori venisse portato allo sfortunato Rivière. Il Giro d’Italia e il Tour de France le due corse che laurearono Gastone Nencini uno dei più grandi ciclisti italiani di tutti i tempi. La sua ultima stagione da professionista fu nel 1965. Un esempio dello sport italiano, che meritava sicuramente qualche riconoscimento in più.