Paolo Zani è stato un imprenditore importante, conosciuto soprattutto come patron della Liquigas, squadra di ciclismo in cui hanno militato grandi campioni come Ivan Basso e Vincenzo Nibali. Ma era anche un appassionato collezionista d'arte.
Lo dimostra l'apertura, il prossimo 5 febbraio, della Casa Museo della Fondazione Paolo e Carolina Zani a Cellatica nel bresciano. In quella che era l'abitazione di Paolo, morto nel 2018, dove crebbe la figlia Carolina, morta un anno prima di lui, tutto parla del suo gusto personale.
Gli 850 oggetti (legati soprattutto al barocco e al Settecento) in mostra sono gli arredi, i mobili, gli oggetti di arte applicata che aveva scelto per il luogo in cui vivere, "una collezione da abitare" come ha spiegato il direttore della Casa Museo Massimiliano Capella. Si va da due cassettoni Maggiolini, a una collezione di coralli trapanesi del Seicento, senza dimenticare i quadri come La piazzetta di Venezia e Il molo del bacino di San Marco di Canaletto o La veduta di villa Loredan a Paese di Francesco Guardi.
Intorno alla villa - realizzata nel 1976 su modello della tipica domus romana - ci sono tremila metri di giardino all'italiana. "Oggi - ha sottolineato la presidente della Fondazione, Claudia Zola - questa casa diventa un museo che vuole dialogare con la sua Fondazione, pensiero alto che voglio sostenere come se lui fosse qui con noi. E se oggi collezionare arte è pressoché diventato sinonimo di collezionare arte contemporanea, aprire questo scrigno svela un'altra peculiarità di Paolo Zani, che amava, lui così riservato e schivo, i fasti del Settecento, elegante in Francia, prorompente a Roma e raffinato a Venezia". La Fondazione non del solo museo si occupa ma anche di sostenere attività culturali, soprattutto per la formazione dei giovani attraverso premi e borse di studio.
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