La tradizionale festa di fine anno di una formazione di lunga storia ultracentenaria, il Club Ciclistico Canturino 1902, un’eccellenza nel settore del ciclismo giovanile con molteplici motivi di rilevante valenza nella sua attività, ha festeggiato nella bella ambientazione del Colosseo di Montesolaro, località confinante con Cantù e sovente presente nelle gare e negli itinerari del cicloturismo, l’annata agonistica appena conclusa e vari protagonisti della vita societaria attraverso gli anni.
Paolo Frigerio, nella sua duplice veste di presidente sia del C.C. Canturino, sia di Centocantù, alla testa del suo appassionato e attivo gruppo di collaboratori di provata capacità partecipativa e realizzativa ha organizzato il Gran Gala del C.C. Canturino. Il tradizionale appuntamento di fine anno è stato nell’occasione arricchito dall’assegnazione del riconoscimento “Aquila d’Oro”, il simbolo della società, onorificenza distintiva societaria al più alto livello.
E siccome l’anzianità fa grado, anche e soprattutto in questa evenienza, ricordiamo subito che il prestigioso riconoscimento è stato assegnato allo storico collaboratore Mario Moscatelli, 80 anni dei quali 50 d’ampia collaborazione, a tutto campo, in favore del C.C. Canturino. E’ toccato poi ai “past president” Luigi Radice e a un suo predecessore, l’architetto Antonio Borghi, lungamente e affettuosamente applauditi dalla platea, ricordare i periodi della loro presenza al timone della società.
Lo ieri e pure l’altro ieri che si collegano all’oggi è stato testimoniato dalla presenza di professionisti attuali che hanno gareggiato nella squadra canturina quali Davide Ballerini, Alessandro Fancellu, Davide Orrico, Simone Petilli e Matteo Spreafico mentre, per un impedimento dell’ultima ora, non hanno potuto essere presenti i fratelli Nicola e Andrea Bagioli. I corridori in attività hanno illustrato le loro speranze e, in parte, i programmi 2020 ricordando tutti con piacere il periodo in cui hanno rivestito le maglie gialloblù del Canturino.
Una serata riuscita al meglio, pure con momenti di commozione, alla quale hanno partecipato esponenti d’istituzioni ed enti pubblici e privati, sempre collaborativi, nei differenti ambiti, con le attività del C.C. Canturino 1902 e di Centocantù.
Gli sguardi, le speranze e le attese sono ora rivolti al 2020, stagione 118 (centodiciotto), meglio ribadirlo anche in lettere, della bella e lunga storia del C.C. Canturino che si dipana e propone dal 1902.
g.f.
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