È stata una delle note più positive del Giro d'Italia, confermando una grinta fuori dal comune e una tenuta che in chiave Grandi Giri fa solo ben sperare a tutto il movimento. Giulio Ciccone non lascia e non si accontenta, se è per questo non si siede nemmeno sugli allori, ma raddoppia: forse. In ballo c'è anche il Giro d'Italia e a confermarlo è il numero uno del Team Trek Segafredo, Luca Guercilena, il quale lascia una porta più che aperta al 24enne corridore abruzzese, vincitore della maglia azzurra di miglior scalatore del Giro, oltre al Trofeo Bonacossa per la più bella impresa alla corsa rosa.
Il Tour de France dopo il Giro d’Italia. Per Giulio Ciccone è qualcosa di più di una prospettiva. «Sì, se tutto andrà come previsto l’idea è quella di schierarlo al via da Bruxelles il 6 luglio», conferma Luca Guercilena a Ciro Scognamiglio sulla Gazzetta dello Sport di oggi.
Ciccone 16° in classifica finale e vincitore della Lovere-Ponte di Legno, il giorno del Mortirolo, battendo tra pioggia e freddo il compagno di fuga Hirt: è stata considerata l’impresa più bella del Giro, e così Giulio ha conquistato anche il trofeo Alberto Bonacossa, intitolato a uno dei padri dell’olimpismo e della Gazzetta. «Ciccone — spiega Guercilena a Scognamiglio — ad aprile aveva già fatto un blocco di lavoro in altura, a Sierra Nevada, assieme a Richie Porte, che al Tour sarà il nostro leader per la generale. Dopo un periodo di ‘stacco’, a giugno dovrebbe allenarsi sempre in altura per un paio di settimane e partecipare, domenica 30, al campionato italiano (Compiano, ndr). Al Tour abbiamo intenzione di portarlo per fare esperienza, senza mettergli alcuna pressione. Un passo alla volta. Anche sulle sue prospettive di lottare per la classifica in un grande giro, non affrettiamo i tempi. Di sicuro ha confermato il suo talento di grande scalatore, che è la ragione per cui abbiamo scommesso su di lui».