Non è solo l’Italia a preoccuparsi della ormai temutissima Riforma del ciclismo. Ma qualcosa non funziona ad alto livello, se Tomas Van Den Spiegel, ex campione di basket e oggi CEO di Flanders Classics (società che organizza il Giro delle Fiandre e le più importanti corse fiamminghe), alza la voce.
In un’intervista concessa al canale televisivo belga Sporza, Tomas Van Den Spiegel cerca di allargare gli orizzonti e spiega: «Se proviamo ad uscire dalle Fiandre, possiamo vedere che il ciclismo sta vivendo un momento difficile come sport, siamo troppo ancorati alle tradizioni e questo non ci permette di crescere, ci tiene dentro il nostro piccolo mondo»
Al centro della questione, il rapporto tra ASO e UCI: «ASO non vede di buon occhio i cambiamenti, perché il modello attuale per loro funziona, per questo sono statici, ma noi vogliamo provare a convincere l'UCI che è necessario tagliare il cordone ombelicale con ASO».
E ancora: «È importante per i tifosi avere un prodotto riconoscibile, con un calendario chiaro per tutti. Oggi, invece, il calendario è confusionario, anche a livello di World Tour. Dobbiamo voltare pagina: ci deve essere una chiara distinzione tra le corse che contano davvero e tutto ciò che sta sotto a quel livello».
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