Parte dalla Liguria, dal Trofeo Laigueglia, l'imponente attività organizzativa del Gruppo Sportivo Emilia, diretto dall'impareggiabile Adriano Amici, ex professionista nato a Bologna il 15 gennaio del 1943. Prima del via della 56ma edizione della Classica che si disputa sulle strade della Riviera di Ponente, queste le sue considerazioni.
“Partiamo con il bel sole di questa corsa per un programma intensissimo. Abbiamo una prima parte di stagione difficoltosa con molta attività: dopo Laigueglia il 10 marzo ci sarà il Gran Premio di Larciano, poi la Coppi e Bartali dal 27 al 31 marzo, e a giugno i campionati italiani sia in linea che a cronometro. Pertanto diciamo che dopo i tricolori si chiude un ciclo veramente molto intenso. Poi un attimo di sosta per poi chiudere con il Trofeo Pantani, l'Emilia e il Beghelli nella doppia versione sia maschile che femminile, e infine il Trofeo Matteotti”.
Che ne pensate voi organizzatori della oramai famosa riforma del ciclismo professionistico voluta dall'UCI che non decolla ancora e che sembra sia stata rinviata al 2023?
“Non ho letto tutto il discorso delle riforme altrimenti dovrei andare indietro cinque anni e studiare i vari articoli, che tra l'altro poi sono stati cambiati. E' vero, sembra che se ne riparli nel 2023, ma io a quell'epoca non sarò più organizzatore in quanto gli anni passano e diventa difficile riuscire a continuare. Il ciclismo comunque andrà avanti, lo farà purtroppo con grosse difficoltà sul piano economico: queste riforme portano un grande dispendio di energie non soltanto fisiche, ma anche di denari e a disposizione ce ne sono sempre meno, e questa è la più grossa difficoltà”.
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