LONDRA, TORNA IN PISTA LA MITICA MAGLIA MOLTENI

STORIA | 23/10/2018 | 18:35
di Pier Augusto Stagi

In pista si va in senso antiorario, anche qui a Londra, dove in macchina viaggiano da sempre come pare a loro. Però qui in pista, alla “Sei giorni” di Londra, dove i corridori sembrano lancette dei secondi, per un attimo il tempo sembra essersi fermato. Non è uno scherzo ottico, e nemmeno un surplace infinito: è proprio un ritorno al futuro in piena regola. Cose da trattenere il respiro.


Torna la maglia Molteni, quella di Eddy Merckx e di un’infinità di altri campioni. Quella che il Cannibale ha vestito anche 46 anni fa (tra tre giorni  l’anniversario) a Città del Messico per il record dell’ora. Torna la Molteni, con una maglia, non con una squadra, anche se pensa ai corridori. «È un atto d’amore verso il ciclismo – racconta commosso Mario Molteni, affiancato da Pierangela, la sorella. E poi ci sono Cristina, la compagna di una vita, con i figli Arianna e Pietro -. Papà Ambrogio ha dato tanto al ciclismo. Una passionaccia che mi ha trasmesso sin da piccino. Adesso è il momento di fare qualcosa per il ciclismo e per mio nonno e mio papà, che in questo sport hanno legato tanti ricordi di famiglia. Per noi riportare in auge dopo sessant’anni il marchio Molteni non ha nessuno scopo commerciale, ma solo di cuore, di affetto. Questa iniziativa è nata per caso, parlandone in famiglia, poi con gli amici della Hero Sport Management, che ci hanno supportato ad allestire questo lancio, questo primo colpo di pedale qui a Londra, dove sponsorizziamo due coppie della Sei Giorni di Londra: quella dei campioni del mondo Roger Kluge e Theo Reinhardt, che correranno con i colori dell’iride, e i britannici Adam Blythe e Jon Dibben. La mission di questa iniziativa? Dare vita a febbraio/marzo del prossimo anno ad una Fondazione che dovrà portare aiuto concreto ad ex professionisti del ciclismo mondiale in difficoltà perché caduti in indigenza o rimasti vittime di infortuni invalidanti o per diverse vicissitudini. L’attenzione della Fondazione potrà riguardare anche casi di giovani talenti il cui cammino verso il successo nel ciclismo professionistico sia stato compromesso da gravi incidenti».


Il commendator Ambrogio Molteni non ha mai dubitato che il ciclismo fosse un ottimo veicolo pubblicitario… «Un Carosello mi costa quattro milioni – raccontava nei Anni Settanta -, qui al Giro ho due ore al giorno di pubblicità gratis, tutta Italia parla di Molteni. Sulle confezioni dei miei salumi dovrei stampare le facce dei miei campioni. La squadra costa, ma c’è la convenienza».

Erano gli anni ruggenti di Eddy Merckx, che in maglia Molteni spopolava annichilendo il mondo a suon di vittorie. Una maglia che esordisce nel mondo del ciclismo nel 1958. È un’azienda alimentare di Arcore, ramo insaccati. Il sodalizio fra Molteni e la squadra che avrà nell’indimenticato Giorgio Albani, dal 1961, un grande direttore sportivo, proseguirà sino al 1976. Artefice di quel binomio duraturo e vincente è appunto Ambrogio Molteni, il patron per eccellenza che in più di un’occasione si è lasciato andare a lacrime di gioia per le vittorie dei suoi ragazzi.

La squadra che tutti legano al nome di Merckx, ma non solo, ha raccolto la bellezza di 663 successi. Eddy Merckx è straordinario fra il 1971 e il 1976, incamera ben 246 vittorie grazie anche a una formidabile corte di pretoriani belgi: Swerts, Bruyère, De Shoenmaecker e Huysmans sono gregari di ferro altrove avrebbero potuto essere capitani.

I colori Molteni, aldilà di Merckx, si legano a campioni del calibro di Rudy Altig, Gianni Motta, Michele Dancelli, Marino Basso e Davide Boifava. Motta rimediò 48 vittorie; Dancelli 47; Basso 34. Nel lunghissimo percorso di Molteni nel ciclismo, quasi vent’anni di attività senza interruzioni, figura anche il primato dell’ora di Eddy Merckx in Messico, stabilito con 49,431 km nel 1972. 

Come non ricordare la fantastica e stregatissima Milano-Sanremo: da 17 anni è territorio solo per i corridori stranieri. L’impresa di Loretto Petrucci - datata 1953 – ha fatto calare la polvere sui suoi trofei. Poi, un giovedì di festa del papà, nel 1970, ecco Michelino Dancelli da Castendolo. Il Patriarca ha un debole per Dancelli. A venti chilometri all’arrivo di via Roma, il bresciano è solo al comando. «Vai Michelin… forsa campiun…, te regali il stabliment». Un giovane ma già abile e scaltro Ernesto Colnago, prega in silenzio. Dancelli è in riserva, Albani lo tranquillizza: «Tranquillo Michele è fatta, non ti prendono più».

Il "Sciur Ambroeus” gode come un bimbo. In verità gode anche un bimbo che oggi è cresciuto e si chiama Mario. È lo stesso che è qui a Londra, ad assistere con la sua famiglia alla Sei Giorni di Londra. Gli occhi sono lucidi e sognanti, esattamente come allora. La mente vola e i due figli assistono incantati allo spettacolo di un padre che torna bambino. Il tempo si ferma: è tornata la Molteni.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Non ci sono parole a sufficienza per descrivere la straordinarietà di Tadej Pogacar. I numeri parlano da soli e la Liegi-Bastogne-Liegi è la nona Classica Monumento della sua carriera. Nel suo palmares ci sono 2 Giri delle Fiandre, 3 Liegi...


Il duello tanto atteso tra Tadej Pogacar e Remco Evenepoel dovrà aspettare almeno un altro anno. Tutti attendevano il leggendario scontro su La Redoute,   un testa a testa che sarebbe rimasto impresso nella memoria degli appassionati per molto tempo,...


La Locomotiva Umana (Learco Guerra) e l’Elettrotreno di Forlì (Ercole Baldini)… I treni (in volata) e le trenate (in pianura)… I vecchi corridori che spedivano le biciclette sui treni smontando – non si sa mai - almeno la sella… Romeo...


La salita finale che portava i corridori nella piccola località collinare di San Leolino ha sgranato i corridori sul traguardo dopo la precedente selezione che si è verificata lungo il tratto sterrato percorso per quattro volte in questo terzo Gran...


Pieno rispetto del pronostico nel ventiduesimo Giro della Valdigreve con nuovo trionfo per la Iperfinish che ha vinto con l’aretino Tommaso Roggi, conquistando inoltre il secondo posto con Spanio e il quarto con Favilli. La gara si è decisa alla...


Festa grande in casa della Ronco Maurigi Delio Gallina per la prima vittoria dell'esordiente Pietro Bonini. Il vincitore si è imposto nella gara del primo anno svoltasi ad Alzate Brianza, nel Comasco, e valida per l'assegnazione del Trofeo BCC Brianza...


Tadej POGACAR. 10 e lode. For you D. Lo faccio per te, ha scritto con il pennarello sul numero 1 che ha spillato sulla schiena. L’ha fatto per Urska Zigart, la sua compagna, che tre anni fa, alla vigilia della...


Faccio i complimenti entusiasti a Ciccone, Velasco e Bagioli. Quindi, subito mi dimetto dal nuovo giochino del ciclismo moderno: quando vince, Pogacar è Merckx, quando arriva secondo, ma quale Merckx, piano con le parole, non bestemmiamo, siamo su due pianeti...


Kim Le Court,  campionessa nazionale dell'Ile Maurice,  ha firmato uno storico successo conquistando in una volata ristretta la Liegi Bastogne Liegi Femmes. L'atleta della AG Insurance - Soudal Team, già vincitrice di tappa al Giro Women, oggi ha battuto le...


Grande e prestigioso bis di Matteo Fiorin! A 48 ore dal trionfo nella Coppa Caduti Nervianesi, il brianzolo della MBHBank Ballan CSB COlpack si ripete nella'81sima Vicenza-Bionde gara nazionale per elite e under 23 che si è svolta a Bionde...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024