GATTI&MISFATTI. DA DOMANI SCANSATE ANCHE LA MIA AMMIRAGLIA

GIRO D'ITALIA | 15/05/2017 | 16:12
di Cristiano Gatti     -

E’ il giorno di riposo, ma sto assistendo a una corsa avvincente. Fanno tutti a gara per assolvere, quanto meno giustificare, l’agente della Stradale che ai piedi del Blockhaus ha letteralmente falsato il Giro d’Italia, abbattendo tra gli altri tre favoriti, grazie al Cielo senza ammazzarne nessuno. Tanta amorevole comprensione nei confronti dell’impiastro si esaurisce di colpo nei confronti dei corridori: c’è una seconda gara a chi li fa passare per storditi, tonti, impediti. Mancano di riflessi, non segnalano gli ostacoli, vogliono infilarsi nei pertugi impossibili. Particolarmente bersagliato io stesso, che mi porto dietro la colpa di aver duramente censurato l’agente. Via, non si fa. Al Giro si può sparare sulla Croce Rossa – vedi l’altr’anno il fotografo in Toscana che semplicemente si era sporto sul vialone d’arrivo, abbattendo Colli –, ma è sacrilego dire semplicemente che un poliziotto sbaglia. Apriti cielo, il criminale sono io.

Che strano: è da Martin Lutero, anche prima, che mettiamo in discussione l’infallibilità del Papa, ma non si può discutere l’infallibilità della Polizia. Bisognerà che mi adegui. Non è tanto Mauro Vegni, il comando della Polstrada, l’establishement del Giro a farmi avvertire il pesante senso di colpa: sono soprattutto loro, i corridori (mi complimento davvero tantissimo con la loro Associazione: impegnata com’è a fare salotto, non ha trovato il tempo nemmeno di dire amen su un fatto tanto grave).
Personalmente, ho solo cercato di mettermi nei loro panni: sono in un tratto velocissimo, velocità sui sessanta all’ora, tutti a tutta per prendere davanti la salita, ecco che uno specialista addetto alla mia sicurezza si piazza in strada con la sua gigantesca moto e ne abbatte un tot. Dal mio punto di vista, l’episodio sarebbe chiuso in un secondo: quell’agente ha firmato una colossale fesseria, senza se e senza ma, ammette l’errore e cerca di non ripeterlo più, la Polizia chiede scusa e amici come prima. Invece no: sotto accusa sono i corridori finiti sull’asfalto, colpevoli di non schivare gli ostacoli. Come no: in una competizione di altissimo livello, dove si lima un raggio per guadagnare un grammo, gli atleti dovrebbero circolare facendo attenzione agli agenti sciagurati. Concentrati sulla gara? Al limite delle pulsazioni? Poche storie: occhi aperti, può sempre esserci un poliziotto che si ferma alla viva il parroco.

Chiedo: stiamo scherzando? I ciclisti che devono fare molta attenzione a tutto sono quelli delle categorie inferiori, dove davvero si gareggia in mezzo al traffico ed è fondamentale tenere gli occhi aperti e le dita sui freni. Ma qui siamo su un altro pianeta. Siamo al Giro d’Italia. I ciclisti devono solo pensare a fare i ciclisti, altro che schivare gli agenti. Altrimenti dobbiamo chiedere a Vettel di mettere la freccia quando sorpassa Hamilton, o a Messi di guardare verso la tribuna quando va a battere un corner, si sa che qualche tifoso potrebbe sempre lanciare un lattina (piena) di aranciata. Su, Messi: riflessi pronti. Sono cose che capitano. Non è colpa del lanciatore se non ti scansi in tempo….

Quante chiacchiere inutili. Quanti sottili distinguo. Come abitudine, in Italia non esiste più la figura del colpevole. Nessuno è mai colpevole di nulla. Da quanti anni non incontriamo un italiano che semplicemente dica sì, ho sbagliato, chiedo scusa a tutti? C’è sempre un’attenuante, una scusante, una giustificazione.

Per quanto mi riguarda, resto fermo alla mia semplicissima idea: quell’agente ha sbagliato di brutto, ha rovinato il Giro numero 100. Questo non significa pretendere la sua fucilazione in piazza. Significa soltanto condannare l’errore e pretendere espressamente maggiore attenzione (la stessa che la Stradale chiede a tutti, anche nelle situazioni più innocue, qui in carovana). Che a stendere i corridori sia un agente della scorta, a casa mia, non è un’attenuante: a casa mia è una grave aggravante (per la cronaca, lo è anche nei codici: lo stesso reato commesso da un tutore dell’ordine è più pesante).

A chi fa del buonismo tanto al chilo e del conformismo di convenienza, pongo per chiudere solo tre domande.
Domanda uno: se in quella caduta qualche corridore ci avesse rimesso la carriera (e non dico peggio) saremmo ugualmente leggeri e comprensivi?
Domanda due: se in quella caduta ci fossimo giocati Nibali, davvero diremmo ancora che l’agente poteva stare lì e che i corridori erano tenuti ad evitarlo?
Domanda tre: se lungo quel vialone si fosse fermato a quel modo un motociclista dei fotografi, che so, il grande Roberto Bettini, davvero lo assolveremmo con tanto affettuoso slancio?

La finisco qui. Episodio chiuso. Di certo ho imparato molto. Visto e considerato che tocca ai corridori stare attenti, comunico alla Stradale quanto segue: in una delle prossime tappe mi piazzerò con l’ammiraglia di tuttoBICI in mezzo alla strada. Che non mi vengano a dire di spostarmi. Tocca ai corridori farsi più in là. O per caso ho capito male?
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COMMENTI
mi sa che sta prendendo un granchio
15 maggio 2017 16:51 fedaia66
ma lo sa quanti sono gli ostacoli sul ciglio della strada? tra tifosi auto parcheggiate in modo naif ecc ecc?
tanto piu' che si era su un rettilineo. e la moto non e' propriamente in mezzo alla strada..come vorrebbe fare con la sua ammiraglia..

Si si e si
15 maggio 2017 17:03 teos
E rilancio, caro Gatti, del quale tante volte ho condiviso il punto di vista, ma spiacente non stavolta, se il motociclista della Polstrada avesse avuto un guasto alla moto, un malore improvviso, un calabrone entrato nel casco (e dalle mie parti un signore ci rimise anni fa la vita per un caso analogo), trovandosi quindi 10,100,1000 volte a doversi rifermare allo stesso modo, staremmo ancora qui a parlare di Polizia intoccabile? Perché nessuno sottolinea che i primi ciclisti deviano senza creare un effetto bowling mentre i Sunweb agganciano la moto? Suvvia, la strada era ampia, rettilinea e c\'era tutto il tempo di rendersi conto della situazione e prendere le distanze dal ciglio.. Per me sono altre le circostanze in cui gli incidenti sono stati grotteschi e non di certo per colpa dei ciclisti.

15 maggio 2017 17:16 Tarango
Signor Gatti, lei insiste ma ha torto marcio. Si ruguardi il video: https://www.youtube.com/watch?v=6sTUsWtXHog e vedrà che la moto è ferma sul lato della strada, che i corridori sono ancora distanti e che è principalmente loro imperizia se cadono. Il corridore che centra la moto (non il contrario come accade al Tour) scarta verso sinistra, si vede benissimo. Si faccia poi la domanda numero quattro: non è stato più scadnaloso mandare a casa Moreno e tenere in corsa Rosa? Per me sì. Saluti.

QUANTA GENTE DA SCANSARE!
15 maggio 2017 17:16 Bighe
Caro Gatti, i Suoi contributi sono sempre fonte di (non banali) riflessioni. A me personalmente fa specie vedere che i corridori sono sempre letteralmente costretti a districarsi in una marea illimitata di carrozzerie e motori: ammiraglie, macchine di corsa, motociclette, scorta, televisioni etc...prima o poi penso che una seria riflessione sul numero di mezzi che seguono (pardon: che viaggiano dentro) la corsa vada fatto.

15 maggio 2017 17:33 Fra74
a volersi ostinare nel "provocare", attraverso i suoi articoli, poi si rischia di diventare "ridicoli" a livello giornalistico. Ora, subito non telefoni al Suo legale di fiducia per presentare una denuncia-querela nei confronti dello scrivente, perchè almeno finisca di leggere il commento. Lei testualmente scrive:" l’agente della Stradale che ai piedi del Blockhaus ha letteralmente falsato il Giro d’Italia, abbattendo tra gli altri tre favoriti". ABBATTENDO?!?Dott. Gatti, è proprio sicuro che detto termine-verbo sia adatto per il caso di specie?!?Dalle immagini TV non sembra proprio che detta parola sia appropriata. Dubito, se, repetitat iuvant, Lei avesse un video che confermasse la Sua valutazione a riguardo, tutti saremmo più "sereni" in base a ciò che Lei scrive. Ah, la invito "provocariamente" a parcheggiare la Sua autovettura nel modo che indica, per vedere cosa accadrà. Ne stia certo che i commenti si sprecheranno. Al prossimo commento.
Francesco Conti-Jesi (AN).

E se...
15 maggio 2017 17:44 serginho
mettiamola così...se al posto dello sventurato poliziotto ci fosse stato un guard rail o un qualunque restringimento naturale di carreggiata? provi a riguardare anche la tappa che ha vinto Caleb Ewan, e provi a guardare gli ultimi km, tanti corridori che addirittura passavano sullo sterrato ai lati per guadagnare posizioni. Li miracolosamente non è successo niente, ma se fosse successo qualcosa a chi sarebbe stata additata la colpa?

15 maggio 2017 18:02 forzaG
Sarò uno dei pochi ma il sig. Gatti ha ragione. La moto in quella posizione non doveva fermarsi. A quelle velocità un ostacolo imprevisto, chi è davanti riesce a scansarlo, chi viene da dietro ci sbatte contro. E in effetti è andata proprio cosi. E il giro ha perso tre validi protagonisti.

E se si neutralizzasse il tempo perso nella caduta..
15 maggio 2017 18:19 Cavoli
Il regolamento prevede la neutralizzazione del tempo in caso di caduta negli ultimi tre km.. e visto l'eccezionalità di quello che e accaduto causata da un ADDETTO ALLA CIRCOLAZIONE, e che ha penalizzato tre atleti di classifica... no e non e accettabile... va be era un idea

Cavoli
15 maggio 2017 18:40 fedaia66
la colpa e' principalmente di Keldermann..La staffetta della Polizia era sul ciglio della strada ben visibile e fermo.Su un rettifilo, mica in curva.
Un ostacolo come se ne incontrano un centinaio durante una tappa, sul ciglio della strada.

Regole
15 maggio 2017 18:49 FrancoPersico
Ok al buon senso, ma ci saranno pure delle regole da applicare o no? Cosa dicono queste regole sulla circolazione e sosta dei mezzi in corsa e cosa devono/possono fare i corridori?

Un altro.........
15 maggio 2017 20:11 gass53
..........da curare ma da uno Bravo !!!

troppe moto
15 maggio 2017 21:30 max73
Dispiace tantissimo che tre possibili uomini di classifica siano usciti per un motivo banale. Questo episodio influenza pesantemente il Giro xche mette fuori causa l\'unica squadra, la Sky, in grado di contrastare Quintana e la Movistar. Quindi capisco l\'amarezza di Gatti. Tuttavia sono d\'accordo con chi sostiene che la condotta di quel poliziotto non sia così grave comunque il problema è generale: ci sono troppe auto e moto al seguito delle corse. Bisogna mettere delle regole

Dispiace
15 maggio 2017 21:37 blardone
Molto di quanto è successo hai corridori.io ho finito di correre per un caso del genere . La moto non doveva stare lì ma i CORRIDORI e soprattutto i compagni di squadra dovevavano segnalarlo con la mano l ostacolo .. si usa fare così o sbaglio ????

aggiungo
15 maggio 2017 21:44 max73
Aggiungo una nota: ha senso avere 3 o 4 cronisti Rai (tra Tv e radio rai) sulle moto???? E tutte le altre moto servono tutte????

un'osservazione
15 maggio 2017 23:47 pickett
Come mai il poliziotto,dopo la caduta(che uno degli innumerevoli e scandalosi spot pubblicitari non ci ha consentito di vedere in diretta)ha gettato la moto nel prato?Ve lo dico io perché:s'era reso conto di averla fatta grossa!Purtroppo ha chiuso la stalla quando i buoi erano scappati,rendendosi anche ridicolo.Probabile che via radio avesse già preso una bella strigliata.Morele:quest'anno il Giro aveva la migliore starting list degli ultimi 25/30 anni,ma siamo riusciti a rovinare tutto...

La rabbia annebbia la vista
16 maggio 2017 00:21 spaccabici
Riprovo a pubblicare ciò che per qualche problema tecnico non è stato pubblicato. Per quanto un giro con tutti i protagonisti in sella sarebbe stato sicuramente più interessante (potenzialmente) e condividendo il dispiacere per quello che è successo, la ricostruzione di Gatti è infondata. Nessuno \"ha abbattuto\" nessuno, nessuno ha falsato niente. Alla moto è stato chiesto di farsi sfilare dal gruppo per assistere i gruppetti che si stavano formando dietro. L\'agente lo ha fatto nel punto migliore in cui poteva farlo, un dritto aperto, strada larga e visibilità massima (i parcheggi non abbondano sul blockhaus). Si è fermato con anticipo, senza brusche frenate, sulla sinistra della carreggiata (dove DEVONO mettersi i mezzi al seguito quando devono affiancarsi o lasciarsi sfilare dal gruppo), senza infrangere nessuna regola. Tant\'è che nemmeno l\'associazione corridori, che le regole le conosce e che negli ultimi tempi ha fatto sentire la sua voce, ha ritenuto di dover accusare nessuno (e questo forse vuol dire che non la pensano come lei Gatti, non che erano in giro per \"salotti\"). Keldermann ha toccato la moto (non ci si è schiantato contro) perchè, preso dalla foga, ha cercato un sorpasso privo di senso, come ha specificato lo stesso Landa, che ci ha rimesso più di tutti. Keldermann non è un pazzo, è un uomo che ha perso lucidità per un secondo, come capita spesso in uno sport come il ciclismo che rimane pericoloso nonostante tutte le attenzioni che si possono prendere. Come Jungels che nella tappa di Peschici è caduto toccando la ruota di chi lo precedeva, o Conti che ha fatto male i conti con quella dannata curva. Certo se le transenne fossero state mezzo metro più in là non sarebbe caduto,e se non ci fosse stata la moto Keldermann non l\'avrebbe toccata. Del resto se avesse giocato a tennis invece di andare in bici non ci sarebbe stata la caduta, se Thomas non fosse forte in salita non sarebbe stato li e se mia nonna aveva le ruote era un calesse ecc, ecc.
Nessuno vuole colpevolizzare nessuno, anzi, il problema è forse proprio quello di dover trovare il colpevole, il sabotatore mentecatto che ha voluto rovinare tutto, anche quando non c\'è.

Per concludere faccio io un\'altra domanda: se invece che Thomas, Landa e Yates fossero stati coinvolti corridori in fondo alla classifica si sarebbe cercato lo stesso l\'imbecille da demonizzare?

P.S.per la redazione: Se anche questo commento non dovesse essere pubblicato, pretendo una risposta in privato sulle ragioni.

Mio spiace ma questa volta la penso diversamente.
16 maggio 2017 07:09 Bastiano
Voler dare la colpa di quanto accaduto, ad una moto che invade la sede stradale di appena qualche centimetro, non rende onore alla realtà dei fatti.

Sono d'accordo al 100% con Gatti
16 maggio 2017 09:45 Lignazz
Quella moto, in quella posizione NON DOVEVA ESSERCI...PUNTO!!
Riporto inoltre:
stiamo scherzando?...qui siamo su un altro pianeta. Siamo al Giro d’Italia. I ciclisti devono solo pensare a fare i ciclisti!!!
Grazie saluti
Lele

Kelderman
16 maggio 2017 14:00 pickett
Dopo aver letto alcuni commenti incredibili mi era venuto il dubbio di aver visto male io;ho riguardato 10 volte il filmato.Ebene,Kelderman NON STAVA OPERANDO NESSUN SORPASSO e lo scarto a sinistra ha dovuto farlo per forza,altrimenti avrebbe centrato in pieno la moto e sicuramente sarebbe morto!Morto!Le opinioni sono tutte rispettabili,le bugie raccontate per il gusto di fare gli avvocati delle cause perse,quelle proprio no.Poliziotto da licenziare in tronco!

Pickett
16 maggio 2017 18:13 spaccabici
Mi spiace Pickett ma il video parla chiaro. Keldermann era a ruota di un suo compagno, si è spostato a sinistra per avanzare lungo la linea e si e, vista la moto si è ributtato a destra per cercare di evitarla, cadendo a terra.

Lo scarto a sinistra era per superare, quello a destra per rientrare nel gruppo. La moto era sulla sinistra della carreggiata, se avesse scartato a sinistra Keldermann sarebbe finito del burrone.

Per Lignazz: la moto DOVEVA fermarsi, per proteggere i più lenti. Se non l'avesse fatto su quel dritto lo avrebbe fatto in posti sicuramente meno comodi, visto che (piazziole di sosta escluse, ma non mi sembra ce ne siano molte sul blockhaus) non c'è posto migliore di un dritto aperto senza alberi.

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