L'ABC di COSTA. POZZATO, IL MAESTRO DENTRO E DIETRO

GIRO D'ITALIA | 12/05/2017 | 17:15
di Angelo Costa      -

A come alzare. Nel senso di elevare qualcosa verso l’alto. Verbo molto in voga al Giro, dove ovviamente si alza di tutto. Si alzano le braccia quando si vince, ma anche quando si crede di aver vinto (Pibernik a Messina). Si alzano le mani in salita, come è successo sull’Etna fra Moreno e Rosa. Si alza la velocità nei finali di gara, quando c’è da andare a riprendere la fuga: non sempre funziona. Si alza il vento: quando succede, la media si abbassa. Si alza bandiera bianca, per una caduta, un virus o semplicemente perché il Giro è lungo e qualche volta conviene prendersela comoda. Si alza l’altimetria: nelle prime due settimane è un’eccezione, nell’ultima sarà una regola. Si alza l’asticella: succede anche nel ciclismo, dove saltare però non ha un bel significato. Si alza l’audience: quando c’è la diretta della tappa quasi sempre, quando la linea passa al Processo o a Lollobrigida quasi mai.
 
G come giuria. Nel senso di organismo che fa parte della corsa. Ha un compito fondamentale: assicurare il rispetto del regolamento. Essendo la centesima edizione del Giro, si è adeguata ai concorrenti, presentandosi in grande forma già sull’Etna: ha rispedito a casa uno spagnolo (Moreno), per  un cazzotto a Rosa, ma nonostante un filmato provi che a cominciare sia stato l’italiano, non lo caccia. E’ ciò che si dice chiudere un occhio: con quello aperto, è stata vista solo la reazione. A Terme Luigiane, poi, la giuria si è fatta sorprendere sulla salita finale dalla rimonta del gruppo sui fuggitivi e si è dimenticata di togliere le ammiraglie: così Nibali, Quintana e compagnia all’ultimo chilometro si sono ritrovati in un traffico che nemmeno al Cairo all’ora di punta. Partiti così, i giudici, ormai una celebrità in questo Giro, attendono test più probanti da qui a Milano: ad esempio, regolamenti di conti in corsa, carovane pubblicitarie contromano, moto del seguito che partecipano allo sprint. Tutti hanno capito benissimo che, davanti a questo genere di esibizioni, la corsa dovrà fare come a Sanremo, inteso come festival: anche davanti a un verdetto scontato, aspettare l’esito della popolare giuria.
 
P come Pozzato. Nel senso di Pippo, ciclista della Wilier. Un vero e proprio Maestro: per non dimenticarselo, se l’è perfino fatto scrivere sulla bici. Nessuno come lui sfrutta alla perfezione i ricordi: in fondo, è pur sempre l’ultimo italiano ad aver vinto la Sanremo, anche se è accaduto oltre un decennio fa. Sfrutta benissimo anche le sue energie: essendo uno dei più freschi all’arrivo, la Rai lo imbarca quotidianamente al Processo. Puntuale, Pippo scende dalla bici e sale sul palco: non ha nemmeno bisogno dell’acconciatrice. Lo vogliono per raccontare il Giro visto da dentro: da come procede la sua corsa, presto gli chiederanno di raccontare il Giro alla rovescia. Da dietro.
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COMMENTI
Pozzato
12 maggio 2017 17:52 max73
Francamente non capisco tutto questo clamore mediatico intorno a Pozzato. Non vince una corsa da anni, fa un discreto piazzamento all\'anno ( quest\'anno al Fiandre) e poi ????

12 maggio 2017 19:19 tempesta
Caro max73 grazie del tuo commento ,perche pensavo che ero solo io che la pensava come te .Purtroppo dato che vincere e diventato quasi inpossibile ci accontetiamo di alzare le braccia al vento e vengono anche applauditi.

12 maggio 2017 19:26 Marcy
PREMETTO CHE IO NON O NIENTE CONTRO POZZATO ANZI,MA QUANDO E TROPPO E TROPPO ADESSO BASTA PORLIAMO DI CHI VERAMENTE GIORNALMENTE DURA FATICA QUELLA VERA,CHE SONO TANTI

12 maggio 2017 19:53 tempesta
Rai continuano a far vedere Pozzato, che sarà anche simpatico ma ormai..,,
"Presa in Giro d'Italia

Grande il maestro
12 maggio 2017 20:01 pagnonce
Quello che fa non può essere criticato,perché è uno dei pochi rimasti che si possa parlare di ciclismo vero ,vedi il fiandre,di quale italiano si poteva parlare,i giovani hai me'vincono10 gare nelle cat.dilettanti arrivando qui nei proff.spompati vedi le medie,allora esisteva un punteggio per passare,quello che ti lanciava nel mondo della massima categoria,ecco perché chiamano il maestro non c'è più nessuno.

Pozzato
12 maggio 2017 23:06 Anbronte
Ma Pozzato è sempre stato un super raccomandato, sono anni che non vince nulla eppure i vari pseudo commentatori televisivi e non lo continuano a proporre come eventuale protagonista e vincitore. Però mi sembra che la wilier sia diventata main sponsor della sua squadra graxie a lui, perciò,,,,,,,,,

Pozzato deve ancora. ...
12 maggio 2017 23:14 Girobaby
Dimostrare di essere un corridore, finché non vince delle belle classiche, non si può che considerare uno dei tanti. ...Bettini era un fuoriclasse, Bugno, Bartoli , ecc... Ma di questo ragazzo con tutto il rispetto per la bella persona che è, non capisco tutta questa pubblicità. ...

Pozzato\"il Maestro\"
13 maggio 2017 12:58 kettanboyz
Vergognoso é il mondo del ciclismo,che é riuscito a rimuovere con un solo colpo di spugna,una delle pagine piú nere avvenute durante una corsa ciclistica.
23 Luglio 2004 terz\'ultima tappa del Tour de France,Armstrong scatena l\'inferno per andare a raggiungere un gruppetto di fuggitivi tutti ormai fuori classifica,nel quale si trovava l\'italiano Filippo Simeoni ,tutto questo dovuto al fatto che lo stesso Simeoni aveva coinvolto Armstrong nella vicenda del Dottor Ferrari e relativo doping facendo infuriare \"IL CAMPIONISSIMO\"
Risultato di tutto questo,Simeoni é costretto dai compagni di fuga a sfilare dal gruppetto ed essere riassorbito dal gruppo compatto,in testa al quale la maglia gialla\"IL CAMPIONISSIMO ARMSTRONG\" spalleggiato dai degni compari Andrea Peron,Vincenzo Guerini,Daniele Nardello,aizzati dall\'astro nascente del ciclismo mondiale,l\'immenso allora,e ora definito da voi massimi esperti di ciclismo \"IL GRAN MAESTRO\",prendolo a male parole il mal capitato Simeoni con ingiurie,minaccie,sputi,e con la perla finale del vostro maestro che con parole testuali rivolte al Simeoni \"SEI LA VERGOGNA DEL CICLISMO ITALIANO\".
Ora ditemi se devo essere io a raccontare questa vergognosa storia che quasi nessuno sa,per l\'omertá imperante che aleggia in tutto il mondo del ciclismo,e che porta a dare il titolo di maestro a Pozzato,a farlo pontificare sul palco della Rai come padre nobile del ciclismo italiano e ha ignorare l\'unica persona che dall\'interno ha cercato di cambiare questo sfortunato sport.
A questo ahimé non piú meraviglioso sport per colpa di chi non fa il proprio dovere.

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