VARESE. QUALCOSA SI MUOVE PER IL VELODROMO

PISTA | 26/01/2017 | 12:58
Qualcosa si sta muovendo attorno al velodromo “Luigi Ganna” dello stadio Franco Ossola di Masnago. Ieri, infatti, sulla pista si sono ritrovati tutti i possibili protagonisti dell’operazione di drecupero: Federazione ciclistica italiana, Coni, Comune di Varese e due studenti del Politecnico che stanno scrivendo una tesi proprio sulla possibile ristrutturazione dell’impianto sportivo.

Il primo passo, fortemente proposto dal presidente regionale della FCI Cordiano Dagnoni, dal vicepresidente Fabio Perego e dal numero uno del Comitato Varesino FCI è quello di tornare ad utilizzare la pista di atletica.
«Il Varese calcio, padrone di casa – spiega Dagnoni – ha la priorità. Noi vorremmo inserirci negli spazi lasciati liberi: in questo modo, una settantina di ragazzini fra i sette e i dodici anni potrebbero pedalare per l’allenamento in una struttura protetta e sicura, senza dover andare per strada».

Se questo primo passo appare possibile, più complessa è la situazione della pista vera e propria che accusa una«mancata idoneità statica», ovvero c’è il rischio (potenziale anche se poco probabile) di un cedimento nel punto delle paraboliche.

La Fci ha detto di poter mettere a disposizione l’ingegnere che si è preso cura del velodromo “Vigorelli” mentre il Coni - rappresentato ieri dal presidente regionale Oreste Perri e dal delegato varesino Marco Caccianiga - mette in campo l’architetto Andrea Colombo, specializzato nella valutazione degli impianti sportivi: «L’obiettivo – ha fatto sapere Perri – è creare una struttura polivalente e siamo qui per capire cosa si può fare e quanto costa. Questa struttura è un patrimonio e va utilizzata al cento per cento delle sue potenzialità: non è un sogno, con un’azione coordinata e per questo più efficace possiamo farcela».

In tal senso potrebbero essere d’aiuto Marco Trezzi e Luca Galli, due studenti del Politecnico di Milano, che stanno realizzando una tesi sulla riqualificazione del velodromo: «I problemi della pista – hanno affermato – sono le fessure e il degrado della superficie, ma sono problemi che possono essere ricondotti a soluzione senza una spesa enorme».

«Dopo questo primo incontro conoscitivo e di ricognizione – ha concluso Dino De Simone, assessore allo Sport di Varese – chiedo a tutti di trovarci prossimamente attorno a un tavolo per valutare le proposte concrete di intervento».

Anche perché potrebbe essere valutata la possibilità di sostituire il manto erboso del campo con un terreno sintetico ed in questo caso il coinvolgimento del Varese Calcio sarebbe ben più importante.
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