
Ci sono pensieri contrastanti che si affacciano alla mente di Remco Evenepoel al termine di una Amstel Gold Race affrontata da protagonista: da una parte la soddisfazione per la prova e per l'ulteriore conferma della condizione ritrovata, dall'altra un'occasione forte sprecata e un terzo posto che non soddisfa pienamente il belga.
«Sicuramente il risultato è promettente in vista dei prossimi appuntamenti, anche perché posso solo migliorare, ma un po' di amaro in bocca resta perché forse oggi ero il più forte in corsa. Purtroppo ho speso molte energie nel rientrare nel gruppo dopo la caduta. Cosa è successo? Narváez è caduto proprio davanti a me, ero praticamente riuscito a rimanere in piedi, ma la sua bici ha rimbalzato contro la mia e sono finito a terra. Se non fosse accaduto, chissà, forse avrei potuto arrivare al traguardo da solo, ma non avremo mai la controprova».
Alla fine il belga è salito sì sul podio, ma solo sul terzo gradino: «Ho preso lo sprint in testa perché mi hanno costretto a tenere quella posizione. E allora ho provato a partire un po' lungo, probabilmente è stato un errore di cui farò tesoro: ma in realtà avevamo il vento contrario e non avrei potuto fare molto di più. Anche perché per inseguire Pogacar ho speso parecchio: in salita mi sentivo forte davvero, ma uno sprint è una cosa diversa, soprattutto con così pochi avversari. Comunque complimenti a Skjelmose e ora pensiamo alla Freccia».