
La maglia rosa, la maglia rosa, è quella cosa che mai non riposa… Così cantava Totò al Giro d’Italia. Erano altri tempi, c’erano altre strade, ma la maglia rosa è qui e vive sempre con il suo splendore, attraversato dal tempo e dallo scorrere dei campioni. È il sogno di ogni corridore. È l’icona del ciclismo italiano nel mondo. L’idea fu di un giornalista della Gazzetta, Armando Cougnet, il primo patron del Giro d'Italia che voleva rendere facilmente riconoscibile il leader della corsa agli sportivi e per questo motivo ideò nel 1931 la maglia di leader. Il colore si deve alla tradizionale carta usata dal quotidiano sportivo milanese e divenne un simbolo famoso in tutto il mondo.
Negli anni, tanti corridori si sono succeduti: il primo fu Learco Guerra, l’ultimo Tadej Pogacar. Quello che ne ha vestite di più? Neanche a dirlo: Eddy Merckx, 78 volte. Negli anni, però, si sono succeduti anche gli sponsor. L’ultimo l’Enel, il prossimo, molto probabilmente un Fondo, un Fondo sovrano dell’Arabia Saudita: PIF, Public Investiment Fund (PIF), uno dei più grandi fondi sovrani del mondo, con un patrimonio totale stimato di oltre 925 miliardi di dollari.
La prima incursione di PIF nello sport risale al 2021, quando ha acquisito una quota del Newcastle, club della Premier League, con l’obiettivo di portarlo a competere in breve tempo in Champions League, in cui mancava da vent’anni. PIF è stato anche il regista dell’esplosione del campionato saudita che ha attratto alcuni dei volti più iconici del calcio europeo offrendo stipendi faraonici. Nel 2023, il fondo ha consolidato il proprio impegno nella competizione mediorientale acquisendo il 75% di Al Hilal, Al Nassr, Al Ahli e Al Ittihad, ovvero i maggiori club della regione, che attualmente occupano quattro delle prime cinque posizioni in classifica.
Nella gamma di investimenti sportivi del fondo d’investimento spicca anche LIV Golf. La competizione, fondata nel 2022, è un circuito di golf professionistico che coinvolge alcuni dei golfisti più importanti. Me nei radar di PIF c'è finita anche la Saudi Motorsport Company, attualmente la società che ha la gestione del Gran Premio di Formula 1 che si disputa sul tracciato di Gedda, confermato in calendario fino al 2030 a fronte di un investimento annuale di 55 milioni di dollari. Sempre in tema F1, un’ambizione di PIF è l’ingresso dalla porta principale del Circus. Due anni fa, il fondo ha offerto 20 miliardi di dollari per acquisire la competizione di proprietà di Liberty Media, ricevendo una risposta negativa dal colosso americano. Un’altra proposta respinta recentemente è stata quella presentata all’Eurolega.
L’ultima preda individuata dal fondo saudita è Dazn. Il fondo sta esplorando l’ingresso nel settore delle trasmissioni sportive con l’acquisizione del 10% del broadcaster che fa capo al magnate Len Blavatnik. Recentemente Pif è diventato nome ufficiale del ranking maschile di tennis, nonché partner dei tornei di Indian Wells, Miami, Madrid, Pechino, delle Next Gen Atp Finals di Gedda (che hanno un contratto fino al 2027), e dell’ Atp Finals di Torino. Ora sembra poter entrare ufficialmente nel ciclismo affiancando uno dei simboli più iconici al mondo, la maglia rosa, ma da tempo stanno lavorando ad un progetto che prevederebbe l'acquisizione del ciclismo tutto, anche del Giro d'Italia.