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Come volevasi dimostrare, anche questa volta gli exit poll sono andati a ramengo. Le voci, le dichiarazioni di voto sono tutte finite nel cassonetto. Silvio Martinello che lo davano per vincente al primo scrutinio è rimasto indietro subito: Cordiano Dagnoni voti 110 47,83%; Silvio Martinello voti 77 33,48%; Daniela Isetti voti 43 18,70%.
Il ballottaggio tra il presidente uscente e quello che sperava di entrare è stato impietoso: Cordiano Dagnoni ha battuto Silvio Martinello 138 a 92 e per il quadriennio 2025-2028, sarà ancora alla guida della Federazione Ciclistica Italiana per il secondo mandato consecutivo.
Queste le prime battute del presidente Federale riconfermato: «Sono stati quattro anni molto impegnativi - ha spiegato Cordiano Dagnoni -, che hanno dato tante soddisfazioni e tante gioie, nei quali si è sbagliato anche qualcosa, ma quando si vuole cambiare bisogna anche rischiare. Restare nella zona di comfort e non fare nulla sarebbe stato troppo facile. La Federazione non aveva bisogno di questo percui sono veramente grato per la fiducia che mi è stata rinnovata anche perché credo che la continuità sia la strada migliore per raccogliere i frutti nei prossimi anni».
Le ultime parole pronunciate dal presidente confermato sono state molto concilianti e di collaborazione, anche con gli avversari sconfitti. «Sono sempre stato aperto e disponibile con chi vuole fare del bene al ciclismo. Sia con Daniela (Isetti, ndr) che Silvio (Martinello, ndr) ho sempre avuto un rapporto di rispetto e stima, per cui se vorranno dare il loro contributo per il futuro saranno accolti a braccia aperte».
E adesso da dove si ricomincia? «Direi che sulla parte tecnica dobbiamo proseguire sulla strada che è stata intrapresa perché i risultati si sono visti da subito. Poi c'è l'emergenza sicurezza e il mio grido di allarme è legato all'impiantistica e alle amministrazioni che devono investire in infrastrutture in modo che il nostro sport possa essere praticato in ambienti protetti e sicuri».
In una votazione contano più le medaglie o i programmi? «I programmi fanno parte di un lavoro futuro e le medaglia sono il risultato di un lavoro fatto in passato: credo che entrambi siano importanti».
Quale sarà il futuro di Daniele Bennati? «Lasciatemi godere la giornata e poi vedremo come sarà composto il Consiglio. Ho sempre ragionato in modo collegiale anche se il responsabile tecnico è il presidente: in ogni caso vi terremo aggiornati».