Nel 2022 affrontava le prime gare su strada della sua carriera e, meno di 3 anni dopo, è in procinto di cominciare la sua carriera da professionista con la XDS Astana. Non si può certo dire che Davide Toneatti ci abbia messo tanto ad adattarsi alla nuova disciplina, dopo una vita passata tra ciclocross e MTB. La squadra kazaka lo ha messo sotto contratto poco dopo la sua vittoria al campionato italiano di ciclocross U23 nel 2022, gli ha dato modo di farsi le ossa nella sua squadra satellite e ora lo lancia tra i grandi, più maturo e più forte.
Per il classe 2001 di Buja, quindi, l’ambiente non sarà del tutto nuovo: «Chi c’era l’anno scorso lo conoscevo già, chi più e chi meno a seconda di quanto ci avevo corso assieme - racconta Toneatti -. Ho trovato un bell’ambiente, sono tutti disponibili e pronti ad aiutarti. Siamo tantissimi italiani, ma essendo arrivato tardi su strada non è che abbia tante conoscenze in questo ambiente, pian piano conosco sempre più persone».
Proprio perché con la strada ha cominciato a 20 anni compiuti, le sue potenzialità sono ancora tutte da scoprire. «Sotto sotto quando ho cominciato speravo di diventare professionista, anche se i problemi che ho avuto nel 2023 (mononucleosi in primis) sono stati una bella botta - ha aggiunto ancora il giovane friulano -. Quest’anno sono riuscito a riprendermi bene e ho raggiunto questo obiettivo. Fin dalle prime gare su strada avevo intuito di poter essere competitivo anche in questa disciplina, chiusi in Top 20 gare come Trofeo Piva e Palio del Recioto pur avendo tante lacune dal punto di vista tecnico e tattico. Per essere la quarta e la quinta gara su strada in assoluto, non ero andato per niente male. So bene che c’è sicuramente gente col motore migliore del mio ma, ne parlavo anche durante il ritiro coi miei compagni, i numeri non sono tutto, in gara ci sono numerosi altri fattori che influiscono sull’esito della tua performance».
Se nel 2024 ha corso quasi solo gare a tappe, dimostrando una buona predisposizione per gli sforzi in più giornate, nel 2025 lo vedremo impegnato in tante classiche di un giorno, anche le più prestigiose. «Sto ancora cercando di capire se posso essere adatto alle lunghe salite, oppure sono più predisposto a sforzi meno prolungati. Nel 2025 ho un calendario impegnativo e stimolante dove spero di capire qualcosa in più su me stesso».
Toneatti correrà tre prove del Challenge Mallorca, dopodiché farà rotta sul Tour of Oman, sulla Faun-Ardèche in Francia e quindi la Strade Bianche, la corsa che definisce “dei suoi sogni”. Ma non è tutto, perché poi volerà in Belgio per varie gare, compreso, probabilmente, il Giro delle Fiandre. «Non ho mai corso in Belgio su strada, quindi son davvero curioso di fare questa esperienza. Spero di dare una mano ad Alberto Bettiol».
Queste giornate fredde di dicembre e gennaio, fino a due anni fa, erano il periodo clou della stagione del ciclocrossista Toneatti: «Sicuramente mi sarei divertito a fare qualche gara anche quest’anno, ma son convinto che il concentrarsi su strada sia stata la scelta giusta. Esco spesso con la bicicletta da gravel per non perdere la confidenza col fuoristrada, magari in futuro tornerò a fare qualche apparizione sul fango. Il mio background da crossista credo sia stato utile soprattutto nella guida del mezzo, noto di avere maggiore confidenza rispetto ad altri, e poi l’esplosività sulle brevi distanze».
Quantomeno ora può godersi un po’ di più le vacanze natalizie: «In realtà a Natale avevo la gastroenterite, non è stata una grandissima giornata. Capodanno? Faremo una cena tranquilla tra amici, compresi i fratelli Jonny e Matteo Milan».
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