Il caso Pidcock, escluso improvvisamente e senza motivazionie ufficializzata ai media dalla formazione della Ineos Grenadiers, non poteva certo passare inosservato e continua a far discutere.
In attesa di capire quel che accadrà in seno alla formazione britannica in vista della prossima stagione c'è chi una analisi l'ha già fatta. Ed è Johan Bruyneel che - condannabile e condannato per il suo passato - ha sicuramente una grande esperienza nel gestire una grande squadra.
Nell'ultima puntata del podcast The Move, il dirigente belga propone una chiave di lettura molto interessante: «È chiaro che la decisione di escludere Pidcock viene dall'alto, dalla dirigenza. Ma tra le sette persone che formano ufficialmente la dirigenza ce ne sono poche che sanno qualcosa di ciclismo. Prima c'era Dave Brailsford che oggi è il capo di INEOS Sport Performance ed evidentemente si sta concentrando sul calcio».
L'analisi continua in maniera negativa: «I campanelli d'allarme sono suonati per la prima volta, secondo me, quando il loro team manager Steve Cummings è stato messo da parte per il Tour de France. È evidente che sir Ratcliffe si è stancato del suo giocattolo. Lo si può vedere bene nella campagna acquisti: non hanno ingaggiato nessun corridore di nome e stanno per perdere Pidcock che è il loro miglior talento. Hanno ingaggiato principalmente giovani e non hanno firmato contratti costosi, non sono certo stati fatti grandi investimenti. Temo che questo sia l'inizio della fine per il team INEOS: saranno sicuramente in gruppo l'anno prossimo, ma ho i miei dubbi che ci siano ancora nel 2026».
Per la cronaca la campagna acquisti della formazione britannica per il 2025 vede fino ad ora gli arrivi di Bob Jungels (Red Bull Bora Hansgrohe), Victor Langellotti (Burgos BH), Axel Laurance (Alpecin Deceuninck), Samuel Watson (Groupama FDJ) e del neoprof Peter Oxenberg Hansen.
Di contro ufficiali le partenze di Ethan Hayter (Soudal Quick Step) e Jhonatan Narvaez (UAE Emirates), così come il ritiro di Luke Rowe, che entrerà nello staff tecnico della Red Bull Bora Hansgrohe, e lo stop a tempo illimitato del giovane Leo Hayter.