Atteso ritorno della significativa iniziativa promossa dall'Associazione nazionale ex corridori, che si avvarrà della qualificata collaborazione del team Cooperatori del neo Presidente Pè.
Quasi mezzo secolo di vita per questa rimpatriata che nel corso degli anni ha conosciuto varie forme organizzative, ma con l'edizione 2024 torna alla formula del passato con l'incontro che si scorpora dalla Bici al Chiodo. Una scelta dettata da ragioni organizzative, ma anche dalle valutazioni e dai suggerimenti degli associati di dedicare maggiore e più esclusivo spazio ad entrambi i momenti.
Così si inizia con una giornata, esclusivamente dedicata all'incontro fra tante generazioni di ex corridori, in programma sabato 12 ottobre alle ore 11 presso la sala polivalente di Arceto in via Carrobbio 2. L'iniziativa coinciderà, non casualmente, con la classica monumento del Giro di Lombardia che i partecipanti seguiranno assieme sul maxi schermo allestito per vivere le fasi della gara professionistica di chiusura della stagione.
Nell'ambito dell'incontro troverà ideale collocazione, ancora una volta, il premio Grandi Ex "Tarcisio Persegona" che andrà a Marino Amadori e Ercole Gualazzini.
Amadori - romagnolo classe 1957 - buon professionista ha onorato la sua carriera con la vittoria in una tappa della Tirreno-Adriatico e in alcune classiche italiane come il Giro del Piemonte, la Coppa Placci, il Trofeo Matteotti e la Coppa Agostoni. Dopo aver vestito la maglia azzurra in 11 mondiali su strada da professionista (10 da titolare e 1 riserva), è sceso dalla bicicletta per salire sull'ammiraglia. Dal 2005 al 2008 ha guidato il gruppo femminile per poi passare alla categoria Under 23 maschile, con grandissime soddisfazioni tra le quali i due titoli mondiali su strada conquistati nel 2019 con Samuele Battistella e nel 2021 con Filippo Baroncini in Belgio.
Gualazzini - parmense classe 1944 - è stato professionista dal 1966 al 1978 e ha nel proprio palmarès dodici successi fra questi la vittoria in quattro tappe al Giro d'Italia e due al Tour de France e una alla Vuela spagnola. E' stato gregario di Gimondi, De Vlaeminck e Saronni.
Entrambi aggiungono il loro nome nel prestigioso albo d'oro che annovera Alfredo Martini, Franco Bitossi, Vittorio Adorni, Giorgio Albani, Marino Vigna, Florinda Parenti, Imerio Massignan, Marco Pantani a.m., Renzo Soldani, Luciano Armani, Michele Dancelli, Giovanni Corrieri, Luciano Maggini, Vito Ortelli, Moreno Argenin, Aldo Moser, Giovanni Battaglin, Roberto Poggiali, Gianni Motta, Arnaldo Pambianco, G.Battista Baronchelli, Claudio Chiappucci, Franco Balmamion, Italo Zilioli, Marino Basso, Dino Zandegù, Ivan Gotti, Danilo Barozzi, Enrico Paolini, Giancarlo Polidori, Pierino Gavazzi e Giordano Turrini.
Con Amadori e Gualazzini salirà sul palco anche Claudio Vandelli a quarant'anni dall'oro olimpico di Los Angeles nella 100 km. conquistato con i compagni Bartalini, Giovannetti e Poli. Per lui il premio titolato a Silvano Ferrari, il fotografo modenese del ciclismo recentemente scomparso.
Vandelli - modenese classe 1961 - è stato professionista dal 1985 al 1989 e nell'anno del passaggio ha vinto la Montecarlo-Alassio davanti a Bugno. Si è poi dedicato al ciclocross, vincendo un titolo italiano davanti al fratello Maurizio e successivamente alla mountain bike. Nel settembre del 2013 è uscito un libro a lui dedicato sulla sua vita umana ed agonistica dal titolo "Un sogno Olimpico - Storia di Claudio Vandelli" di Stefano Pelloni.
Infine ad unire questo ciclismo del passato con quello attuale, ci penserà Bruno Reverberi, il decano dei direttori sportivi, che presenterà a questa ideale platea il recente libro scritto in occasione dei suoi ottanta anni la maggior parte di questi dedicati al ciclismo. Condurrà la giornata Luca Simonelli.
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