Se ho amato questo sport è anche grazie a Gianna. Lei, come tanti altri, alle corse c'era sempre. Nessun secondo fine, nessun obiettivo. C'era perché amava il ciclismo, con i suoi colori, i suoi profumi, le sue emozioni, il suo calore.
È per gente come Gianna (la signora Gianna Vigili Gazzini, scomparsa improvvisamente ieri, ndr) che ho cominciato ad apprezzare uno sport che va molto al di là dell'atto agonistico. Il ciclismo lo devi prendere tutto insieme, con le sue meravigliose follie, come quelle che faceva Gianna, prima con il suo amato marito Luigi, poi da sola. Lei faceva le valigie e partiva a veder le corse. E in silenzio, senza disturbare nessuno, con discrezione ed educazione si sedeva su una sedia di fortuna e guardava, ascoltava, sorrideva e salutava. Queste erano le sue vacanze. Come questa cara signora, ce ne sono stati e ce ne sono tanti: Ercolino, Luca del Latte Maremma, Lucio Gasparotto. E ne potrei citare centinaia.
Ecco, mi mancherà Gianna, che porterò sempre nel mio cuore e che abbraccio, lei come Luigi e come tutti i tifosi che con delicatezza fanno in un certo senso parte della carovana, insieme a corridori, tecnici, addetti ai lavori e giornalisti. Loro sono parte di noi.
Riposa in pace e grazie di avermi fatto capire l'essenza di questo meraviglioso mondo.
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