Nella salita finale della diciassettesima tappa Remco Evenepoel ha tirato fuori tutto il suo coraggio, andando all’inseguimento di Tadej Pogacar. Lo sloveno non ha ribaltato la situazione in classifica generale, ma ha lanciato un segnale forte sulla sua attuale condizione fisica e mentale.
«Ero l'unico che poteva avvicinarsi a Tadej, ma non riuscivo proprio a tenere la sua ruota – ha detto Evenepoel dopo il traguardo - In realtà ho reagito troppo tardi al suo attacco».
In classifica generale, nei confronti di Pogacar e Vingegaard la situazione è cambiata poco, il belga ha recuperato dieci secondi sullo sloveno e dodici secondi sul danese. Ma soprattutto è riuscito a prendere un vantaggio importante sui corridori che si trovano alle sue spalle.
«Mi sentivo bene e avevo ancora un compagno di squadra davanti a me, quindi alla radiolina mi hanno detto di andare via subito. L'ho fatto, ma forse avrei dovuto farlo in modo un po' più decisivo, ma è tutto nuovo per me. Non oso ancora dare il massimo in una frazione come questa».
Il belga si è avvicinato a Vingegaard, ma ci son ancora diverse giornate dure in cui tante cose dovranno accadere. Il ritardo da Vingegaard è ora di 1'59", mentre il vantaggio su Almeida, quarto, è di ben 7'48". Quindi difficilmente Evenepoel perderà il terzo posto finale, ma a questo punto, potrebbe sperare di risalire in seconda posizione. «Non penserò certo al secondo posto adesso. Due minuti di ritardo sono tanti e Vingegaard rimane uno che il Tour lo ha vinto due volte. Rimaniamo concentrati su questo terzo posto. La cosa più importante è che le gambe siano ancora buone e che rimanga un vantaggio importante sui corridori che si trovano dietro di me».