Longo Borghini - Realini, ormai sembra un marchio pronto per essere lanciato sul mercato, una coppia che si esalta e che quando il gioco si fa duro è pronta a mettere le avversarie ancora più in difficoltà. Conosciamo Elisa e Gaia alla perfezione, compagne di squadra per il secondo anno e sempre capaci di dare spettacolo. Entrambe arrivano da un periodo di forma incredibile, al Tour de Suisse hanno dato filo da torcere a Demi Vollering poi agli italiani hanno letteralmente sbaragliato la concorrenza mettendo in cassaforte la maglia tricolore per un altro anno. E’ inutile fare tanti giri di parole, alla corsa rosa sono le due atlete più attese, non solo dal pubblico italiano, letteralmente in visibilio durante la presentazione, ma soprattutto dalle avversarie; non c’è stata pretendente alla generale che non abbia messo i due nomi in cima alla lista. Coincidenze? Noi crediamo di no.
«Dopo il campionato italiano sono risalita al Passo San Pellegrino con la Nazionale per completare la preparazione, credo di essermi allenata bene e di avere il giusto stato di forma. Mi presento al Giro con il sorriso e pronta a raccogliere i frutti di tanto lavoro» ci dice una sorridente Elisa Longo Borghini che è già stata la protagonista di una stagione incredibile, Giro delle Fiandre, Freccia del Bramante e campionato italiano, giusto per citare una manciata di successi. Alla corsa rosa ha già vinto 2 tappe ma la terza potrebbe essere dietro l’angolo.
Gaia Realini non ha mai alzato le braccia al cielo alla corsa rosa, l’anno scorso ci è andata vicina molte volte ma ha sempre avuto un Annemieke Van Vleuten tra i piedi. Come lei stessa ammette quest’anno è un Giro diverso, un Giro in cui è pronta a capire dove può arrivare, ma in cui è anche pronta a divertirsi.
La Lidl Trek si presenta al via della corsa rosa con un autentico squadrone in cui Elisa e Gaia sono le due capitane, con un team del genere e la doppia carta a disposizione c’è la possibilità di puntare in alto, molto in alto. La rosa è nei loro pensieri come inevitabile che sia, non ne parliamo direttamente eppure in qualche modo è il fil rouge della nostra chiacchierata. «Il nostro obiettivo è fare un buon Giro, di collaborare con Gaia e di prendere tutto quello che possibile» ci dice Elisa Longo Borghini anche con una buona dose di scaramanzia; è però Gaia Realini ad andare più sullo specifico sulle pretendenti alla rosa. «Sicuramente la nostra squadra sulla carta è la più attrezzata del Giro e molto probabilmente gli altri si aspettano che ci prendiamo la responsabilità di gestire la crsa, ma sinceramente noi non sentiamo alcuna pressione, pensiamo solo a far bene. Siamo ragazze molto unite che lavorano bene insieme, possiamo fare la differenza su ogni tipo di terreno, dalla salita alla volata. Sarà un Giro apertissimo e con un livello molto alto, sicuramente l’atleta maggiormente da tenere d’occhio è Juliette Labous, ma anche la coppia della Canyon Bradbury- Niedermaier. Io terrei anche d’occhio Kim Cadzow si parla molto poco di lei, ma al Tour de Suisse è stata fortissima».
Si prospettano 8 giorni duri di gara, un Giro difficile in cui ogni tappa può essere decisiva. Come ci spiega bene Gaia, ad eccezione della seconda frazione, nessuna tappa è semplice, ogni giornata può racchiudere in sé la possibilità di fare bene ma anche il rischio di avere una crisi. Il Blockhaus incombe e a molte fa paura, di certo non alla coppia della Lidl Trek che promette scintille. E
Elisa Longo Borghini dovrà usare il Giro anche come test definitivo alla preparazione Olimpica ma intanto già pensa a dove staccare le avversarie. Blockhaus a parte, la campionessa italiana non ha dubbi su quale sarà la tappa chiave del Giro ed è proprio su quella che ha messo il suo cerchietto rosso: la sesta con arrivo a Chieti, la temibile frazione dei muri. L’Abruzzo abbraccerà anche le due ultime giornate del Giro e Gaia Realini non vede l’ora di arrivare nella sua terra. Pescarese doc ha sempre portato con orgoglio le sue origini ed ora che la sua corsa dei sogni arriva propri lì l’emozione è grande, anzi gigantesca.
«Pensare che arriverò proprio sulle strade di casa è un’emozione incredibile e devo ammettere che all’inizio ero un po’ titubante. Ero spaventata all’ida di passare su quei luoghi che sono nel mio cuore. Ho parlato tanto con la squadra e alla fine mi hanno convinta a partecipare, non vedo l’ora di arrivare in Abruzzo, già mi immagino il clima di festa che troveremo, ho i brividi, ma sono anche elettrizzata .- ci confida Gaia con un po’ di emozione prima di parlarci del Blockhaus- il Blockhaus o lo ami o lo odi, non ci sono vie di mezzo. Se stai bene ti innamorerai di quella salita, se invece stai male la odierai e pedalata dopo pedalata sarà sempre peggio, ma nel bene o nel male è una scalata che va goduta. E’ una salita molto dura, farla due volte sarà molto difficile, la testa giocherà un ruolo fondamentale.»
Oggi il Giro si apre con una crono, le atlete affronteranno i 15 chilometri intorno a Brescia che causa pioggia potrebbero essere più insidiosi del previsto. La posta in gioco è alta, non c’è solo la vittoria, ma la prima maglia rosa; se Gaia Realini, come lei stessa ammette, penserà a difendersi in un terreno non adatto alle sue caratteristiche, Elisa Longo Borghini punta al bottino pieno. La piemontese ha lavorato tanto sulla crono, seconda agli italiani per volere della giuria, proprio qualche giorno fa ha ricevuto la convocazione olimpica anche per la prova contro il tempo. «Ricevere la notizia della convocazione per la crono è stato fantastico, una bella sorpresa ma anche tanta soddisfazione perché mi ha dato la consapevolezza che qualcuno sta apprezzando il mio lavoro. L’obiettivo è puntare sempre di più sulla crono in vista delle prossime stagioni, sto migliorando tanto e spero di farlo ancora. La crono di apertura del Giro è tosta e spero di fare bene, ho scelto di partire tra le prime per evitare la pioggia e poter andare a tutta. Logicamente c’è il pensiero per la vittoria, ma anche per qualcosa d’altro che potrebbe arrivare.» ci spiega Elisa. C’è ancora tempo per pensare alle Olimpiadi, ma intanto ha davanti a sé un’occasione ghiotta per iniziare il Giro nel migliore dei modi. Realini o Longo Borghini, alla fine una delle due diventerà l’unica capitana? Sarà la strada a fare la sua scelta, intanto una cosa è più che certa: al Giro c’è una coppia di atlete incredibili pronte a dare battaglia.