Uno squillo, Re Leone Mario è pronto a rispondere al telefono.
Cipo i nostri amici corridori ci fanno subito contenti, ci danno già un sacco di spunti.
«Eccome! Ti dico i miei, che ho in testa un po’ di cose».
Vai, carta bianca.
«Darei una tirata d’orecchia alla Visma perché ha tirato subito fuori la testa mentre era il caso, credo, di stare bene coperti. Hanno fatto vedere che vanno forte e che Vingegaard è guarito e sta bene. Forse ci hanno voluto subito togliere il dubbio che un po’ tutti avevamo».
Minguez, il grande ex c.t. della Spagna, già giorni fa mi ha detto che il danese è il suo favorito.
«Vedremo. Ma io mi chiedo perché non sono rimasti nascosti e per almeno 50 km hanno preso in mano le operazioni della corsa. Energie buttate».
Ti dico la mia: la Uae ha fatto il ritmo sul Barbotto e loro hanno voluto dimostrare di non essere da meno.
«Sono d’accordo con te. Hanno voluto sfoggiare la loro condizione, ma non credo che questo, almeno nel ciclismo che conosco io, sia un bene. Un grande diesse li avrebbe portati a rimanere più al riparo. Tanto quelli che devono capire, capiscono. I tuoi avversari vedono lo stesso che stai bene. Però tu non butti via energie preziose. Poi ti posso dire un’altra cosa?».
Sono qui per questo.
«Van Aert è veramente un atleta superlativo però se la squadra viene al Tour per vincere la maglia gialla non può alterare gli obiettivi interni per una tappa. Quindi, o io sono stupido e non capisco nulla di ciclismo o qualcuno alla Visma ha commesso degli errori».
Che poi…
«Bravo. Tutto questo dispendio di energie per vincere e poi non vincere. Che figura fai? Intanto hai fatto tirare Kelderman per 30 km e hai sfinito Tratnik. Boh…».
Mario io una bella zampata la darei anche alla Ef. Che ne dici?
«Firenze, la Toscana, l’onda lunga del Tricolore di Bettiol… Tanto entusiasmo. Ma qui siamo al Tour, mica a Peccioli. Hanno fatto solo casino. Healy ha sbagliato completamente i tempi. Così come hanno sbagliato quegli uomini non di classifica che, quando ha attaccato Bardet, dovevano muoversi subito».
Bardet è stato un grande, il suo compagno Frank van Der Broek un gigante.
«Vero. Bisogna fare i complimenti a entrambi e alla squadra, la Dsm: un’azione studiata alla perfezione. Il giovane olandese va forte, ha portato lui Bardet all’arrivo. Complimenti».
E Pogacar? E la Uae.
«La Uae ha guadagnato una giornata, Pogacar ha dimostrato che può vincere anche le volate».
L’azione sul Barbotto?
«Hanno voluto vedere l’effetto che fa e si sono ‘sgolfati’ in vista di domani. Quella di oggi, nonostante una tappa così impegnativa sia discutibile come inizio, è stata una specie di presentazione, non sul palco ma sulla strada, delle squadre. E ho visto molta ‘pavoneria’ con tutti che volevano far vedere la loro ruota davanti».
Guardiamo però anche dietro. Dopo quello che si è visto, staccato subito e arrivato con distacco da clessidra, Cavendish difficilmente potrà fare 35 e battere così Merckx.
«Non vorrei essere frainteso, non voglio mancare di rispetto a Mark, ma l’Astana è veramente ai minimi termini se al Tour punta tutto su Cavendish. Lo vedi che non è in forma, che non sta bene. Oltretutto in bici è messo male, da come pedala forse ha qualche problema alla gamba destra».
Pensa che a dargli manforte la squadra ha messo Gazzoli, primo e unico ritirato.
«Però di questo corridore tanti ne parlano bene. È molto benvoluto dai commentatori televisivi. Gode di buona stampa. Dicono che “s’è dovuto ritirare”, non ‘si è ritirato’. Ma mica è caduto, mica gli è finito un cinghiale tra le ruote».