Puoi essere campione italiano o aver gareggiato in tutte le corse più importanti del mondo, ma non c’è gioia più grande di ritrovare la salute, di stare bene. Cristian Bernardi lo sa bene: il 26 ottobre scorso gli è stato diagnosticato un linfoma al mediastino, ha dovuto mettere in stand-by la sua carriera di promettente biker e ha cominciato un percorso tortuoso e complicato, soprattutto dal punto di vista mentale, per togliersi di ruota l’indesiderato rivale. A fine aprile, dopo 6 mesi di cure, è arrivate la notizia più bella, il linfoma non c’è più, non è riuscito a tenere il ritmo di Cristian.
«È stata una bella botta, perché inaspettata, stavo facendo degli esami generici ed è venuta fuori questa cosa - ha raccontato Bernardi, che vive a Pederobba -. Non avevo sintomi, niente, ma all’improvviso ecco che cambia tutto. L’ho comunque affrontata col sorriso, perché solo così sapevo di poter tenere alto l’umore della mia famiglia, dei miei amici e della squadra. Farmi vedere tranquillo era la cosa migliore da fare in quel momento. E poi la bici mi ha insegnato cosa vuol dire faticare, fare sacrifici, e ho affrontato questi mesi allo stesso modo. Adesso che ne sono uscito, mi accorgo di quanto sia stato un periodo duro».
Classe 2001, Cristian corre in MTB con il Trinx Factory Team, la squadra di Luca Bramati, l’ex asso di ciclocross e cross-country, e di Eva Lechner. È stato campione italiano Endurance 6H, due volte medaglia d’argento agli italiani di cross country eliminator e l’anno scorso ha chiuso 4° il campionato nazionale di XCO U23, la disciplina principe quando si parla di MTB. Ha corso in Coppa del Mondo, ha partecipato ad Europei e Mondiali, anche quelli gravel che si sono svolti a Pieve di Soligo. A 22 anni tutto poteva aspettarsi, tranne di dover convivere con un linfoma: «Sono cose che inevitabilmente cambiano il tuo modo di pensare, di vivere. Prima mi focalizzavo su cose, su particolari, che ora invece ritengo superflui. Adesso ho la convinzione di poter affrontare qualsiasi cosa la vita mi riservi. E credo che questo possa aiutarmi anche nella carriera sportiva».
La risalita, però, è cominciata e il futuro è tutto da scrivere: «Durante i mesi di malattia non sono stato completamente fermo, perché i medici mi hanno consigliato per la cura di rimanere in movimento, quindi qualche blanda uscita in bicicletta l’ho fatta, così come qualche esercizio a corpo libero in palestra - ha spiegato ancora Bernardi, che quando non è in bici aiuta la sorella Martina nella sua pizzeria di Caerano -. Ora sto ricominciando a faticare, in bicicletta però, come piace a me. Fisicamente la malattia mi ha debilitato molto, d’altronde ho dovuto prendere medicinali abbastanza invasivi come il cortisone e altro, quindi non è stata proprio una passeggiata. A due mesi dalla fine della terapia, però, non dico che mi sento come prima, ma siamo sulla buonissima strada. Con gli allenamenti abbiamo ricominciato gradualmente, il corpo risponde bene e sono fiducioso di tornare ad essere quello che ero, anzi meglio».
Per cominciare, ha seguito la squadra in trasferta a Nove Mesto, in Repubblica Ceca, dove la Trinx è stata protagonista in Coppa del Mondo: «Ho voluto dare una mano alla squadra, farmi rivedere, supportare e consigliare al meglio i miei compagni. Ed è stato bellissimo perché abbiamo conquistato il primo podio in Coppa del Mondo con Olivia Onesti, che ha chiuso al terzo posto la gara U23. Essere lì mi ha dato una carica incredibile per poter tornare a correre il prima possibile. Sono salito anche in sella, ho provato il percorso, e le sensazioni erano buone».
A questo punto il countdown per rivedere Cristian in gara è ufficialmente cominciato: «Stiamo gradualmente alzando i carichi di lavoro per vedere come risponde il corpo. Non ho ancora una data di rientro alle gare, ma spero tra fine giugno e luglio di tornare ad indossare un numero. Per il momento mi accontento di essere al via di qualche gara, non mi pongo obiettivi particolari, voglio solo esserci e dire finalmente di essermi lasciato alle spalle questo periodo. Cercherò di crescere con la condizione, finire bene la stagione e poi concentrarmi sul 2025. Voglio andare più forte di quanto sia andato l’anno scorso. Il sogno? Vorrei, un giorno, vincere il campionato italiano XCO».
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