Ragionamento dedicato a quelli che Teddy è ingordo, prepotente, arrogante, a quelli che è un Giro noioso, monotono, soporifero.
Procediamo per ipotesi. Chiediamoci: che Giro ci sarebbe toccato, senza questo odioso e invadente rompiscatole tra i piedi?
Non serve un grande sforzo di fantasia. Basta andare a memoria. Giro del duello Geoghegan-Hindley, stesso tempo prima dell'ultima crono milanese, anno 2020. Giro Hindley-Carapaz, decisione negli ultimi chilometri della Marmolada, anno 2022. Giro Roglic-Thomas, decisione negli ultimi chilometri dell'ultima cronoscalata, dopo tre settimane di sonnolenza codarda (never forget Campo Imperatore).
Cose così, Giri così. Giri che a suo tempo io mi sono avventurato a definire di serie B, prendendomi degli uragani di insulti e di musi lunghi nell'organizzazione. Ma non mi sposto di una virgola. Anche questo Giro, senza Teddy, sarebbe di quello stampo lì: Martinez contro Thomas, Thomas contro Martinez, magari aspettando che se la vedano sabato sul monte Grappa.
Un grande Giro? Per una corrente di pensiero, certo che sì. Il Giro dell'equilibrio, il Giro incerto fino all'ultimo metro, il Giro che poi nella festa romana il regime rosa ricopre di superlativi, fantastico eccezionale bellissimo. Certo, come può esserla una grande serie B. E' ovvio che non si debba togliere niente ai Thomas e ai Martinez: restano ottimi corridori, come possono esserlo la Cremonese e il Como in serie B. Ma non si può dire siano i migliori del mondo. Thomas lo è stato, Martinez magari lo diventerà. Oggi, però, possono competere con Teddy solo al videogioco.
E' talmente vera questa faccenda che proprio i detrattori di Teddy lo ripetono ogni tre per due, certo, fa il bello e il cattivo tempo perchè qui non ha avversari, lo vedremo al Tour se farà tanto il gallo. E' la conferma, sottoscritta da loro stessi, che il livello dei ciclisti presenti al Giro – togliendo Teddy – è basso.
Rispetto agli ultimi Giri, quelli fantastici straordinari bellissimi, decisi all'ultimo metro, questo si è però lanciato un boomerang in testa: paradossalmente, facendo venire Teddy, si è smascherato da solo. Un fuoriclasse in corsa ha messo brutalmente a nudo la nuda verità: il Giro ha un cast e un livello di serie B.
Io rispetto e ammiro chi preferisce una serie B combattuta a una seria A dominata da un nome forte. Ma deve essere chiaro che è livellamento in basso, non in alto. Il livellamento in alto, la corsa davvero bellissima eccezionale straordinaria, è quella in cui – senza fare nomi – Teddy trova pane per i suoi denti, il gioiello Vinge, magari con Evenepoel, Roglic, Kuss, Bernal di contorno. Quello è un grande giro, incerto e combattuto, livellato in alto. E non c'è altro da dire.
O meglio, ne avrei ancora una, da dire. Rivolta direttamente al fenomeno che ha smascherato il grande bluff. Non dare retta, Teddy. Vinci più che puoi, vinci a più non posso. In caso contrario, se tiri i freni e regali vittorie a tutti, quelli che adesso ti accusano di essere ingordo e senza rispetto saranno i primi domani a rinfacciartelo, a dire che in fondo non hai vinto poi tanto, che non sei minimamente paragonabile a Merckx, come si fa a paragonarli, bestemmia bestemmia.
Dacci dentro Teddy, accumula reputazione e non lasciare niente per strada. Intanto, il tuo viaggio italiano è già servito a chiarire una volta per tutte cosa sia un Giro d'alta gamma, il Giro dei campioni, rispetto ai Giri di serie B. Sfilando come pavoni sui palchi di Roma, domenica, i signori del regime rosa sicuramente urleranno quanto sia eccezionale straordinario bellissimo il Giro di Teddy. E magari, se dio vuole, coglieranno finalmente la differenza. Ma non ne sono per niente sicuro.