Per certi versi è un “miracolo italiano”. Fare squadre con meno della metà dei budget più bassi che sono qui al Giro. Tenere testa e farsi vedere, mostrarsi al mondo con azioni solitarie o di gruppetto. VF Group Bardiani CSF Faizané e Polti Kometa. O se volete Polti Kometa e VF Group Bardiani CSF Faizané: invertendo i fattori i budget non cambiano. Le formazioni di Bruno e Roberto Reverberi e Ivan Basso, due realtà che portano in giro l’italica storia pedalistica italiana per il mondo, con parsimonia economica e visione tecnica lungimirante, sono due realtà da prima pagina. Sono artisti i Reverberi e i Basso, il quale quest’ultimo si avvale da sempre anche dei fratelli Contador, Alberto e Fran.
Sono artisti perché propongono in questo Giro due formazioni di assoluto rispetto che costano poco meno di quattro milioni di euro. Se prendiamo la Tudor di Fabian Cancellara, già adesso ha un budget che sfiora i dieci milioni di euro.
Quindi, fermiamoci qui, senza menzionare Uae Emirates o Visma Lease a Bike, piuttosto che Ineos o Bora Hansgrohe che il prossimo anno potrà contare anche sull’energica iniezione di denari da parte di Red Bull. Non scomodiamo questi team, che hanno budget da 35/50 milioni di euro, non è necessario. Basta dire che Ivan Basso arriva a 3 milioni e 900 mila euro, e i Reveberi a 4, per dire che fanno i miracoli. Un miracolo italiano.