Oggi il Giro d’Italia partirà dal Piemonte. Torino, Oropa, Fossano, poi la Liguria e via. Finale a Roma. La maglia rosa non è stata 2024 ancora assegnata e già impazzano i rumors per l’edizione 2025.
A metà marzo, durante la Tirreno-Adriatico, vi avevamo anticipato di un ambizioso progetto che puntava a far partire la prossima edizione della corsa rosa da Trieste, teatro dell’epilogo 2014, e in generale dal Friuli Venezia Giulia anche per celebrare Gorizia e Nova Gorica città europea della cultura.
La forte candidatura orchestrata dalla Regione vuole essere una sorta di chiusura del cerchio di una ventennale collaborazione con Rcs grazie anche ai buoni uffici del compianto manager Enzo Cainero, lo scopritore dello Zoncolan scomparso a fine gennaio 2023. La candidatura resta forte, la Regione è disposta a mettere sul piatto una cifra cospicua (oltre 5 milioni di euro per tre tappe, forse una quarta nel finale di Giro e soprattutto una vetrina mediatica mondiale in una settimana), ma sta salendo forte in queste settimane la candidatura di uno stato esterno.
Dopo Israele nel 2018 e l’Ungheria due anni fa adesso ci prova l’Albania. Di più, l’impressione a Nord Est, nonostante le ovvie bocche cucite dei protagonisti di questa trattativa, è che l’Albania stia provando una sorta di sorpasso nei confronti del Friuli Venenzia Giulia.
E il tutto a causa di due fattori: gli ottimi rapporti tra i due governi e in particolare tra la premier Giorgia Meloni e l’omologo Edi Rama, e la mossa strategica del ministero degli Esteri che un paio di settimane fa a Capri ha premiato il Giro d’Italia con il prestigioso titolo di ambasciatore dell’Italia nel mondo.
Quale modo migliore di continuare a meritarselo tornando a partire dall’estero, magari da un paese molto vicino all’Italia?
La situazione è fluida, la prossima settimana il presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga dovrebbe parlarne con la premier Meloni. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, primo sponsor del riconoscimento al Giro, presente a Roma alla fine dello scorso maggio a godersi il trionfo di Roglic (e Cavendish) davanti al Colosseo, sarà a Trieste la prossima settimana complice la campagna elettorale per le Europee.
In mezzo si parlerà anche di ciclismo. Con Trieste che teme la beffa esattamente come a fine estate di due anni fa quando, al sicuro arrivo della corsa rosa 2023 nella città giulana, fu preferito il ritorno a Roma, scelta peraltro poi rivelatasi azzeccata. Prima della fine di questo Giro si saprà da dove partirà il prossimo.
da Il Messaggero Veneto
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