Il 23enne Frank van den Broek è il nuovo padrone del Presidential Cycling Tour of Türkiye, arriva dai Paesi Bassi e vincendo la tappa regina della corsa si è portato al comando della classifica generale con soli 4” di vantaggio nei confronti dell’eritreo Merhawi Kudus e 9” rispetto al britannico Paul Double che oggi sono arrivati alle sue spalle. «Non mi aspettavo proprio di vincere la tappa più importante di questa corsa, sono solo al primo anno Professionista e sono venuto in Turchia per fare esperienza e scoprire i mei limiti lavorando per la squadra. Non so ancora che corridore potrò diventare, fino ad oggi pensavo di essere un ciclista completo, da oggi potrei essere considerato uno scalatore. Certamente non uno sprinter» ha dichiarato van den Broek alla stampa.
Frank, che lo scorso anno, quando correva nel Team Abloc, ha conquistato la quarta tappa del Tour of Qinghai Lake anticipando Stefano Gandin dopo una lunga fuga, sa che le occasioni vanno colte, ed ammette: «Il mio compito in questi giorni è stato quello di portare i velocisti in una buona posizione per gli ultimi 3 chilometri ma il mio secondo obiettivo onestamente era tentare la fortuna oggi, così ho risparmiato un po’ di energia che è tornata utile. È davvero fantastico aver vinto».
Il ragazzo olandese continua analizzando più dettagliatamente la prova odierna: «Non c'era una squadra che prendesse il controllo in salita, ci hanno provato diversi team. La vera selezione è cominciata a 4 chilometri dal traguardo quando la salita è diventata ripida. Il divario in classifica generale è poco, non sono riuscito a staccare gli avversari perché non sono uno scalatore puro e così ci siamo giocati la vittoria in uno sprint ristretto» ha spiegato Franck che poi ha continuato indicando i suoi obiettivi a brevissimo termine: «Nei prossimi giorni sarò impegnato a difendere la maglia turchese ma comunque oltre a provare a vincere altre due tappe con i velocisti del nostro team».
Infine un riferimento al ciclista degli anni novanta Frank Vandenbroucke: «Abbiamo lo stesso nome ma l’ortografia è diversa ed anche le nostre nazionalità, io dei Paesi Bassi, lui belga. Ho guardato alcuni documentari su di lui, non posso essere paragonato a lui. Quello che posso dirvi che quando ero più giovane ho avuto anche io i capelli platino come lui in alcuni momenti della sua carriera». Insomma, il giovane Frank olandese deve ancora scoprire che corridore potrà essere ma intanto si è presentato con una bella vittoria.
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