Matteo Jorgenson è un ragazzo schietto, con le idee chiare e nessun timore del confronto. Ieri - dopo il suo splendido trionfo alla Dwars door Vlaanderen al termine di una corsa emotivamente complicata per ovvie ragioni - ha ricevuto anche delle critiche via social per aver continuato la corsa dopo la caduta e per aver esultato al traguardo.
Stamattina, puntuale e circostanziata, ecco la risposta dello statunitense della Visma Lease a Bike: «Quindi, riguardo a ieri... voglio davvero augurare a tutti coloro che sono andati a terra il meglio nei loro recuperi, per quanto lunghi e faticosi possano essere. È stato un grande sollievo ricevere, dopo l'arrivo, la notizia che nessuno era in condizioni critiche: avendo visto in prima persona l'incidente, immaginavo un esito molto peggiore (lo si vede chiaramente nei filmati portarsi una mano al capo subito dopo la caduta con un gesto di incredula disperazione, ndr).
Per rispondere ad alcune delle critiche che ho ricevuto per aver continuato a gareggiare in seguito, voglio spiegare: dopo alcuni secondi di shock appena vista la caduta, ho provato più che potevo a concentrarmi sulla corsa. Quando siamo arrivati ai piedi del Kanarieberg ho sentito la responsabilità di onorare chi era caduto e quanto era appena successo. Le ore di lavoro, la pianificazione, le notti tarde e le prime ore del mattino impiegate dal nostro staff e, naturalmente, tutti i compagni di squadra che avevano speso ogni energia nel vento per portarci lì davanti... Perché avrei dovuto lasciare che tutto questo andasse sprecato? Avevamo già perso il nostro leader, il nostro corridore più forte e il cuore della nostra squadra di classiche: avremmo dovuto quindi gettare la spugna?
Sono orgoglioso di come Tiesj Benoot ed io abbiamo continuato a lottare e spero che siamo riusciti ad onorare lo spettacolo che Wout van Aert aveva intenzione di mettere in scena. Comunque ci vediamo domenica dove tutti noi della Visma Lease a Bike cercheremo di renderlo orgoglioso di noi».