Dylan Groenewegen, olandese classe 1993, ha iniziato la stagione vincendo la Clàssica Comunitat Valenciana, toccando così quota 70 successi tra i professionisti. Nel 2024 l’obiettivo dell’olandese è quello di continuare ad alzare l’asticella per tornare ad essere il magico Groenewegen del 2019, quando in una sola stagione era riuscito ad essere il più veloce sulla linea del traguardo, per ben 15 volte.
Portacolori del Team Jayco AlUla, non poteva mancare all’appuntamento in terra saudita, corsa che strizza l’occhio alle ruote veloci proprio come Dylan: «Ho iniziato questa stagione in Spagna e penso di essere a buon punto con la preparazione. Ho cominciato con una vittoria che ha sempre un sapore speciale e soprattutto permette di acquisire maggior confidenza per tutto il resto della stagione. Qui ad AlUla nella prima tappa sono arrivato secondo ma non è abbastanza per le nostre aspettative e per ciò che posso fare, ma sento di avere un buon feeling e di essere sulla strada giusta in vista del grande appuntamento di stagione che sarà il Tour de France».
Cosa ti è mancato nello sprint della prima tappa?
«Un po’ di spazio, solo questo. Sono rimasto troppo indietro quando mancava 1,5 km all’arrivo, la squadra ha fatto un lavoro perfetto portandomi in una posizione ottimale ma non sono riuscito a trovare il varco giusto. Le gambe però sono buone così come le sensazioni e sono fiducioso per i prossimi sprint».
Chi sono i velocisti da tener d’occhio qui all’AlUla Tour?
«Merlier sicuramente è l’uomo da tener d’occhio, ma anche Van Uden ha dimostrato di avere un’ottima gamba».
AlUla è il name sponsor della tua squadra. Cosa significa per te correre qui?
«Per noi correre qui è molto importante, speriamo di poter ripagare la squadra e i nostri sponsor con qualche successo nelle prossime tappe. AlUla è un posto bellissimo per noi corridori, le strade sono belle e il clima è caldo. E’ una terra ricca di storia, con attrattive turistiche che crescono anno dopo anno, e vedo sempre più gente appassionarsi al ciclismo».
Il Tour de France è l’obiettivo di stagione. Quale sarà il tuo avvicinamento?
«Farò il UAE Tour, la Parigi-Nizza e successivamente Bredene Koksijde Classic, Brugge-De Panne, Gent Wevelgem, Scheldeprijs, prima di staccare un po’ per poi tornare in corsa a maggio col Giro di Ungheria, a giugno il Giro di Slovenia e i Campionati Nazionali».
Sui Campi Elisi lo scorso anno ci sei andato molto vicino, ma è mancata la vittoria durante le tre settimane di corsa…
«Ero felice di essere arrivato lì ma chiaramente resta il rammarico per non essere riuscito a centrare una vittoria nelle tre settimane. A Parigi ci sono andato abbastanza vicino ma per noi velocisti questo abbastanza... non è abbastanza».
Da quest’anno in squadra insieme a te c’è anche un altro velocista, Caleb Ewan. Che rapporto c’è tra di voi?
«L’arrivo di Caleb è sicuramente uno stimolo maggiore per entrambi, permette a tutti e due di avere la giusta pressione durante la stagione e questo è solo un bene per continuare ad alzare l’asticella».
A fine stagione sarai felice se…
«Se riuscirò a vincere almeno 10 gare, la passata stagione non ce l'ho fatta ma nel 2024 voglio ottenere un rendimento migliore».
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