
La voglia di riuscire in tutto quello in cui si applica e il desiderio di dare sempre il massimo a chi ha fiducia in lui sono i segreti di Filippo Turconi, giovane varesino di 18 anni che il prossimo anno passerà professionista con la squadra ProTeam VF Group-Bardiani Csf Faizanè della famiglia Reverberi. Un sogno che si avvera per Filippo che mai avrebbe immaginato di arrivare così presto nella massima categoria: «Sono consapevole dell'importanza e di cosa mi aspetta fra i professionisti - spiega il varesino -. Mi sento grande solo a pensarci, ma per me sarà un punto di partenza, una fase della carriera tutta da scoprire dove imparare e crescere saranno gli obiettivi primari. Mi dicono di non avere fretta, di non correre a vanvera, senza criterio».
A chi devi dire grazie?
«Senza dubbio alla Bustese Olonia, la squadra in cui ho militato negli ultimi sei anni. Una famiglia, dal presidente a tutto lo staff dirigenziale. Mi hanno fatto sentire come un figlio e mi ha fatto molto piacere correre per questa società che reputo fra le più serie che abbiamo. E naturalmente alla mia famiglia e ai nonni sempre pronti a darmi una mano nel momento del bisogno».
Come stai preparando la nuova stagione?
«Ho iniziato ad allenarmi su strada e in questi giorni sarò in ritiro con la nuova squadra a Benidorm (Spagna). Lavorerò una decina di giorni sui programmi dettati dal preparatore atletico. Per adesso la scuola è accantonata, ma il diploma di Geometra lo voglio conseguire, è un traguardo per me molto importante».
Un ragazzo nato in bicicletta Turconi, cresciuto in una famiglia in cui quasi tutti sono stati corridori e più di tutti zio Stefano Zanini, ex professionista e oggi direttore sportivo alla Astana di Mark Cavendish.
«Zio Stefano è l’esempio da seguire, una fonte d’ispirazione che mi ha aperto le porte di questo bellissimo sport. Se ho dei dubbi è il primo a cui mi rivolgo, i suoi consigli sono preziosi».
Ciclisticamente cresciuto alla Ju Green di Gorla Minore, Turconi vive a Busto Arsizio con il padre Roberto, libero professionista che si occupa di riparazioni di porte, la madre Moira Tarraran (ex ciclista elite), geometra, e il fratello minore Matteo, 16 anni, che passerà juniores il prossimo anno. Filippo studia da Geometra (indirizzo Cat) alla “Facchinetti” di Castellanza e il tempo libero lo trascorre leggendo libri di fantascienza e tra le scatole del Lego - «le costruzioni con quei cubetti colorati mi hanno sempre affascinato» - oppure guardando la televisione. Da juniores ha vinto quest'anno sei gare, è stato azzurro alla Corsa della Pace, secondo al campionato italiano cronosquadre (titolo che ha conquistato con gli allievi nel 2020), settimo nel tricolore su strada. Corridore completo, va forte in salita e a cronometro. Ad oggi ha conquistato 15 successi.
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