Lucca, così come la Toscana, vanta migliaia di appassionati di ciclismo per i quali la notizia del ritorno del Giro d’Italia in città è senza dubbio una grande soddisfazione.
Fra loro c’è una persona che nel cclismo ha saputo cogliere risultati straordinari: Ivano Fanini, l'uomo apace di mantenere una squadra professionistica di ciclismo a Lucca per 37 anni, laddove lo sport di élite fatica anche a conservare posizioni di retrovia, diventando il punto di riferimento più importante per chi ama le due ruote.
Lo abbiamo incontrato nella sua sede di Lunata, un vero e proprio museo a cielo aperto, dove campeggiano proprio le fotografie più significativa della sua lunga esperienza ciclistica.
“Parto dai ringraziamenti - attacca il patron di Amore e Vita - e devo dire che lo meritano il sindaco Mario Pardini, l’assessore Fabio Barsanti, Pierluigi Poli che per primo ha creduto in questa possibilità e tutti quelli che hanno permesso a un sogno di materializzarsi. Questa decisione di RCS non è stata semplice e ci sono volut tanta tenacia e idee chiare per ottenere un risultato di tale portata”.
Fanini ne sa qualcosa visto che se l’amore fra Lucca e la corsa rosa sbocciò con il prologo del 1984, Ivano ne era stato l’artefice per celebrare il suo primo anno di attività professionistica.
“So bene che non si tratta di un risultato semplice da conseguire, perché la posta in palio è alta e tanti sono i pretendenti – continua il patron ciclistico più longevo del mondo professionistico con Amore e Vita, seguita in questa speciale classifica a ben 12 lunghezze dalla Cofidis - nel mio caso fu decisivo l’impegno del sindaco Mauro Favilla. Mi pare che la stessa cosa, ovvero un impegno diretto di sindaco e giunta, sia stata decisiva anche stavolta”.
La seconda domanda è relativa alla sua mancata partecipazione a Trento alla presentazione delle tappe.
“Come Amore e Vita abbiamo partecipato con il presidente del Museo Stefano Bendinelli e comunque c’era il presidente del comitato FCI di Lucca Pierluigi Castellani, perché non volevamo mancare a una così importante celebrazione che resterà nello sport lucchese - continua Ivano Fanini -. Da parte mia ho voluto restare in disparte perché è giusto così, ma credo sia importante ricordare ai più giovani o a chi conosce marginalmente la bellezza e la magia del ciclismo che sulla bilancia hanno certamente pesato le 15 affermazioni che abbiamo raccolto in anni di sacrifici, l’immagine positiva nostra e del territorio lucchese che abbiamo trasmesso ovunque, i sacrifici fatti per tenere in piedi una squadra professionistica di ciclismo in Italia e a Lucca in particolare, dove lo sport non incontra particolari fortune, a parte qualche sporadico successo”.
Fanini è soprattutto un innamorato dello sport e la conclusione di questo incontro è focalizzata ad un suo pensiero a più largo raggio, visto che nel passato è stato per ben 5 anni sponsor della Lucchese calcio e ha collaborato con molte squadre lucchesi di ciclismo: ”Anche se la mia passione più importante è certamente la bicicletta, in generale amo tutto quello che appartiene al mondo sportivo e in passato ho anche cercato di collaborare con la Lucchese calcio e non solo. Ci sono molte realtà come quelle cestistiche e l’Atletica Virtus, il pugilato e la ginnastica, che hanno bisogno di fiducia e di trovare un nuovo spunto. Il mio augurio più importante è che con il Giro d’Italia di ciclismo riparta una spinta importante per lo sport lucchese in generale, che deve trovare in tutti gli amministratori locali quell’appoggio che spesso, purtroppo, non c’è stato. Per il ciclismo ho molta fiducia nel nuovo presidente federale della provincia di Lucca Castellani, che ha l’entusiasmo e la competenza per fare bene. Da parte mia, del resto, rimane l’orgoglio di non avere mai chiesto, in tutta la mia carriera e attività, alcun contributo pubblico”.
da La Voce di Lucca a firma di Massimiliano Paluzzi