La gara di Ferrera Erbognone, dove Lorenzo Vecchi ha sfiorato il podio terminando in quarta posizione, ha fatto calare il sipario sulla stagione agonistica di Aries Cycling Team. La formazione novarese archivia una annata sportiva cominciata ad inizio febbraio con la partecipazione alla Vuelta Guadalentin dove i ragazzi in giallo-nero hanno conquistato anche i primi piazzamenti del 2023.
Oltre alla competizione sulle strade murciane, Aries Cycling Team ha affrontato altre tre gare a tappe: Boucles du Haut-Var, in Francia; Vuelta Navarra, essendo protagonista sulle strade care al mitico Miguel Indurain; Giro del Veneto e Challenge di Puglia. Senza dimenticare l’invito ricevuto per il Tour du Maroc, gara poi cancellata dagli organizzatori a causa del sisma che ha colpito il Paese a pochissimi giorni della manifestazione.
Nel calendario delle attività agonistiche pianificate dal Team Manager Giampaolo Cheula assieme allo staff e alla dirigenza della formazione di Gargallo, vanno annoverate le più importanti gare di un giorno a livello italiano ed anche diverse trasferte oltre confine: Al GP Provence, al GP Charollais, nel Principato di Monaco, in Ticino, Slovenia e nella impegnativa Annemasse – Bellegarde – Annemasse, affrontata quest’anno con condizioni meteo difficilissime.
La stagione appena conclusa è stata estremamente positiva anche a livello di risultati: tre le vittorie conquistate con Garzi, Impellizzeri e Drakos a cui vanno aggiunti i molti piazzamenti importanti conquistati da Simone Carrò sia in Italia che all’estero.
Di rilievo, inoltre, le partecipazioni di Drakos con la Nazionale di Grecia a Mondiali, Campionati Europei e Campionati Balcanici. Ora atleti, staff e dirigenti si prenderanno un po’ di riposo per poi tornare a lavorare in vista del 2024.
Il prossimo anno nei quadri dirigenziali di Aries Cycling Team non figurerà Giampaolo Cheula che lascerà il ruolo di Team Manager. «Lascio l’incarico per motivi personali. Sono da sempre convinto che il movimento dilettantistico italiano debba permettere agli atleti, che potenzialmente un giorno passeranno Professionisti, di testarsi in varie corse a tappe e di sperimentare come si corre fuori dai nostri confini gareggiando assieme a corridori e team stranieri. Ho proposto alla dirigenza un progetto costruito su queste mie convinzioni e, grazie al supporto dello staff e dei corridori di Aries, chiudiamo questa stagione con 80 giorni di corsa all’attivo in cui la squadra è cresciuta e, pur non essendo di categoria Continental, ha potuto gareggiare ad alti livelli in Europa essendo riconosciuta ed apprezzata. Mi auguro, e auguro a tutti i componenti del team di continuare questa crescita e di avere grosse soddisfazioni nelle prossime stagioni». Afferma l’ex professionista ossolano salutando Aries Cycling Team