Wout POELS. 10 e lode. Gambe e testa, testa e gambe, Poels con le sue 35 primavere sul groppone si porta in albergo una delle tappe più belle di questa Vuelta. Cerca di andarsene, poi viene ripreso. A quel punto se la gioca in volata, una volata a cinque, che chiama Remco Evenepoel, il quale però si fa sorprendere da un corridore che anticipa e lo mette nel sacco. Quello che sembrava scontato, scontato non è. Poels è uno che la Liegi l’ha vinta e la tappa di oggi ha uno spartito da piccola Liegi, ma l’olandese della Bahrain al suo 23° successo in carriera è davvero grande.
Sepp KUSS. 10 e lode. E adesso può cominciare la festa, senza che nessuno possa dire che gli abbiano fatto regali o forse sì, anche se lui è sempre stato lì, con quei due là. Roglic avrebbe voluto lasciarselo alle spalle, ma non ce l’ha fatta, non c’è riuscito. A Vingegaard andava bene così, anche perché l’ha ripetutamente detto e se lo sloveno non fosse stato d’accordo lui, il “re pescatore”, era pronto a metterlo nella sua rete. Il danese fa e dispone a proprio piacimento e sceglie il suo principe ereditario: non al suo trono, ma al posto di riguardo che fino ad oggi era di Roglic, che in questa Vuelta alla fine fa la figura del terzo incomodo.
Remco EVENEPOEL. 5,5. È un cannibale, un cecchino spaventoso, ma oggi cicca. Non ci sono scusanti: poco brillante sull’ultima côte di giornata, dove perde le ruote, poi torna sotto e si gioca malissimo la volata finale. Il mondo lo dà per favorito, Poels ricorda al mondo che le corse vanno corse fino alla fine.
Antonio TIBERI. 8. Scorta Poels per tutto il giorno, nella fuga di giornata e poi con la nobiltà di quello che resta della fuga. Il ragazzo c’è, su questo ragazzo si può e si deve lavorare. Buone notizie dalla Spagna. Per dirla con i latini, sursum corda.
Beppe SARONNI. 86. Remco compirà 24 anni il 25 gennaio prossimo, ma tra i plurivittoriosi precoci, a 24 anni appunto, al comando c’è il fuoriclasse italiano, il nostro Beppe nazionale che guida questa speciale classifica con 86 vittorie. Alle sue spalle Sua Maestà Eddy Merckx, con 68 affermazioni. Poi a 58 Peter Sagan, a 55 Maertens e a 50 Remco Evenepoel. Dietro il talento belga Tadej Pogacar e Didi Thurau a 44 e Mark Cavendish a 39. Scusatemi se ho dato di numeri.
Andrea VENDRAME. 7. Il Joker del ciclismo italiano si butta nella mischia con i suoi compagni di squadra Godon e Prodhomme e va. Con loro Evenepoel, Cattaneo, Knox, Vervaeke (Soudal - Quick Step); Fisher-Black e Soler (UAE Team Emirates); Kelderman (Jumbo-Visma); Thomas (INEOS Grenadiers); Poels e Tiberi (Bahrain – Victorious); Lenny Martinez (Groupama – FDJ), Kämna e Zwiehoff (BORA – hansgrohe); Janssens e Planckaert (Alpecin-Deceuninck); Kron, Moniquet e Van Eetvelt (Lotto Dstny), Carthy (EF Education-EasyPost); Sobrero (Team Jayco AlUla); Rui Costa (Intermarché - Circus – Wanty); García Cortina e Rubio (Movistar Team); Bardet (Team dsm – firmenich); Gesbert (Team Arkéa Samsic); Pelayo Sánchez (Burgos-BH); Barceló e Nicolau (Caja Rural - Seguros RGA). È la fuga di giornata, l’azione di un gruppo di atleti di livello che decidono di cogliere l’ultima occasione a loro disposizione per lasciare il segno in una Vuelta dominata da una squadra e l’unico modo per farlo è provare, fino alla fine.