Qualcuno andava dicendo che la stagione di Tadej Pogačar, dopo la faticaccia dei Mondiali di Glasgow, fosse ormai conclusa. Ebbene, ci ha pensato lo stesso fuoriclasse sloveno a fare chiarezza in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Il suo 2023 non è ancora finito e non lo sarà fino a Il Lombardia del 7 ottobre, che verrà anticipato e preparato anche da Giro dell’Emilia (30 settembre) e Tre Valli Varesine (3 ottobre).
Dopo aver vinto Giro delle Fiandre, Amstel Gold Race, Freccia Vallone e tanto altro, oltre al bronzo mondiale in linea, il talento della UAE Team Emirates punta al tris consecutivo a Il Lombardia, che nella storia è riuscito solo ad Alfredo Binda (1925-1927) e Fausto Coppi (che arrivò a 4 tra il 1946 e il 1949). «Allenarsi in estate quando fa parecchio caldo non è il massimo, ma il Lombardia è la motivazione giusta per cercare di chiudere al meglio. Ho sempre amato le classiche italiane di questo periodo» ha detto Tadej alla Rosea.
La curiosità degli appassionati, però, si allarga anche alle sue intenzioni in vista del 2024, in particolare in ottica Grandi Giri. Il due volte vincitore del Tour non ha ancora mai fatto due corse di tre settimane nello stesso anno, cosa che sta invece sperimentando il suo grande rivale Jonas Vingegaard.
«Avrei già potuto mettere due Grandi Giri in programma, ma volendo fare diverse grandi classiche mettere tutto assieme è super-duro, anche se non impossibile. Ci metteremo il tempo necessario a selezionare gli impegni, ci sono tante decisioni da prendere. Non sarà semplice. La Parigi-Roubaix? Credo sia troppo presto. Ci vorranno ancora un paio d’anni. Quanto al Giro d’Italia… sta bussando alla mia porta già da un bel po’. Non lo so. Let’s get surprised (questa la frase in inglese che lascia aperta la possibilità di una sorpresa, ndr)».