Una delle nazioni simbolo della globalizzazione del nostro amato sport è certamente il Ruanda: lo Stato africano nel corso degli anni si è ritagliato sempre maggior spazio nel panorama ciclistico internazionale tanto che nel 2025 le prove che assegneranno i titoli iridati si svolgeranno a Kigali, la capitale del Paese.
In attesa di quella che sarà la prima storica edizione di un Mondiale in Africa, dal Ruanda arrivano cattive notizie per i vertici della federazione nazionale.
Secondo quanto pubblicato dalla testata locale The New Times, Benoît Munyankindi, Segretario Generale della federazione, è stato arrestato dal Rwanda Investigation Bureau con l’accusa di favoritismo e falsificazione. Gli inquirenti hanno spiegato che, a seguito di una indagine, il dirigente è sospettato di aver preso decisioni in base a amicizie, nepotismo ed anche di aver falsificato documenti.
Dall’articolo si apprende che nell’indagine è coinvolto anche Abdallah Murenzi, il presidente dell’organismo che governa il ciclismo ruandese, che però attualmente non è in stato di fermo ma solo indagato con l’accusa di complicità. Decisamente una brutta notizia per il Ruanda, che fra due anni ospiterà le sfide iridate.