QUEL TOUR DEL '98, IL CASO FESTINA, GLI SCIOPERI E IL PANTANI CHE VINSE DUE VOLTE...

STORIA | 02/08/2023 | 08:08
di Guido La Marca

Il 1998 è l’anno dell’accoppiata Giro-Tour di Marco Pantani: chi non lo sa, chi non lo ricorda? Ma non solo. È anche l’anno della tragedia della funivia del Cermis e della prematura morte di Lucio Battisti. In quell’anno Microsoft lanciò il sistema operativo Windows ’98, così come la nascita di Google, il motore di ricerca più famoso e utilizzato al mondo. Nelle radio invece impazzavano Vasco Rossi con “Quanti anni hai”, Pino Daniele con “Je so’ pazzo” e gli 883 con “Hanno ucciso l’uomo ragno”, canzone del 1992, rilanciata nella prima raccolta della band nel 1998 appunto.


Lo sport vedeva il sesto anello degli invincibili Chicago Bulls di Michael Jordan, la settima Champions League del Real Madrid e il 25esimo Campionato della Juventus. La Francia trionfava al Mondiale in casa nel segno di Zidane, premiato mesi più tardi con il Pallone d’oro. In Formula 1 Hakkinen diventava campione del mondo per il secondo anno di fila, mentre in Inghilterra Ivanisevic affondava sotto i colpi di Peter Sampras, che portava a casa il suo quinto Wimbledon.


Anche il Tour, in quella calda, caldissima estate del 1998, portò dietro di sé un’altra storia, non certo edificante, diciamo pure tormentata e dolorosa. L’inizio di quel viaggio cominciò con un fuoristrada pericoloso. Mancavano solo tre giorni al via e le squadre erano ormai in viaggio per raggiungere l’Irlanda quando scoppia improvvisamente lo scandalo Festina. La squadra di Richard Virenque viene estromessa dalla Grande Boucle con l’accusa pesantissima di doping di squadra. Tutto perché all’alba di quell’8 luglio del 1998, Willy Voet, massaggiatore della Festina, fu fermato alla dogana svizzera con una macchina imbottita di sostanze dopanti. La procura francese aprì subito un’inchiesta, Voet venne interrogato per ore e negò ogni responsabilità, ma chiamò in causa il direttore sportivo Roussel e il medico della squadra Erik Ryckaert.

In seguito ci furono fermi che vennero trasformati in arresti e quel Tour non solo partì nel peggiore dei modi, ma proseguì anche peggio, rischiando a più riprese di non arrivare mai a destinazione. Sul traguardo di Aix Les Bains (17a tappa, 29 luglio, ndr) - lo ricordiamo bene - al termine dell'ultima tappa alpina, si presentò un gruppo di corridori rabbioso e dilaniato dal dubbio: continuare o fermarsi? Jalabert e tutta la Once decisero di tornare a casa, così come gli spagnoli della Banesto o i superstiti della Riso Scotti.

Erano giorni caldi, in tutti i sensi: la Gendarmerie non ne voleva sapere di allentare la presa. Ogni sera perquisizioni: «Così non è possibile andare avanti!», sbottò Jalabert. Pantani era già in maglia gialla, a Parigi mancavano solo quattro giorni. «Il clima era davvero irrespirabile - ricorda Martinelli -, ma il direttore del Tour Jean Marie Leblanc ci chiedeva collaborazione, fiducia e pazienza. Si affidava a Marco, al suo carisma in gruppo, per proseguire il proprio trionfale cammino verso Parigi. Lo implorava: era troppo importante arrivare sui Campi Elisi. Dopo l’impresa sul Galibier, Marco aveva conquistato i cuori di tutti, anche dei tifosi francesi, che erano rimasti estasiati da quell’impresa. Quel 2 agosto Marco vinse perlomeno due volte: per se stesso e per il Tour. Molti oggi se ne sono scordati».

Foto Roberto Bettini

Copyright © TBW
COMMENTI
883, per cortesia...
2 agosto 2023 10:09 Logan1
"Hanno ucciso l'Uomo Ragno" è del 1992!

Verità scomode
2 agosto 2023 10:58 Arrivo1991
Raccontate anche delle analisi retroattive di quel tour, anni dopo. Per carità, va bene celebrare tutto, ma quello resta un ciclismo molto lontano

Galiber
2 agosto 2023 12:04 Aleimpe
E dei primi 10 classificati della tappa del Galibier, arrivarono ai Campi Elisi solo in 6....

Arrivo1991
2 agosto 2023 12:38 Bullet
Lontano? Vai a vedere i controlli postumi su Tour più recenti, mi pare il 2017, o i casi di epo rilevati anche da noi quest'anno ed erano corridori di seconda o terza fascia...non mi piace quando si screditano solo certi anni perché coi controlli erano andati giù pesante...e poi comunque le condizioni dei top sono sempre le stesse per tutti quindi chi vince è sempre il migliore a parte casi sporadici che dal giorno alla notte diventano fenomeni ma poi durano anche poco perché senza talento non basta il doping...e la mia non vuol essere una difesa d'ufficio sia chiaro

Bullet
2 agosto 2023 17:45 lele
Hai ragione però bisogna anche considerare che, ammettiamo solo per un secondo che per motivi vari non avessero fermato la Festina ( loro si ma altri no in quel Tour) probabilmente e dico probabilmente ma non sicuramente, il vincitore poteva uscire da quel Team. Inutile ora fare congetture e fantaipotesi. Di sicuro a noi italiani rimane il lato romantico di un personaggio che non c’è più che incarnava un ciclismo che purtroppo non sarebbe da celebrare.
Opinione mia, sia chiaro.

Lele, se posso
2 agosto 2023 18:46 Bullet
Non vorrei dirti chissà quale verità ma fino alla morte di Simpson sul Mont Ventoux il doping era lecito per poter fare certi sforzi, si usava molto cortisone che poi sappiamo indeboliva le ossa ma erano comunque eroi per le condizioni in cui correvano...quindi se iniziamo a mettere in discussione un periodo mettiamolo pure in discussione tutto fino ai casi recenti Contador e Froome anche se poi assolto...alla fine se uno ha dimostrato di essere il più forte a pari condizioni di altri, facendo in più imprese che gli altri se le sognavano, è un campione punto e lo rimane per sempre. Non si può reputare un periodo più o meno veritiero di un altro e un campione meno campione solo perché si è trovato in un certo periodo ed era comunque ad armi pari con gli altri. Questo è il mio pensiero.

@ lele
2 agosto 2023 21:48 Arrivo1991
A certa gente, piace gioire di imprese ( o tali ) falsate dal doping. Contenti loro, contenti tutti

Bullet
3 agosto 2023 00:09 lele
Certo che puoi, anzi devi. E rispetto il tuo pensiero perchè espresso in maniera e tono che spesso non si vede su quest blog. Per conoscenza personale legata alla bibliografia del periodo ti posso dire che “quel” periodo più di altri sanciva l’apice dell’uso e abuso di doping testimoniato dal fatto che certi tempi, wattaggi/kilo, vam di quegli anni sono rimasti imbattuti e credo lo rimarranno. In più il Governo del Ciclismo, consapevole dell’abuso, aveva cercato di calmierare l’utilizzo utilizzando ed introducendo il limite di determinati parametri per cercare di contenere ahimè i decessi sempre più frequenti nel mondo del ciclismo. Non dico che altri periodi non fossero più o meno macchiati dalla piaga del doping ma quelli in cui Pantani ha corso purtroppo hanno segnato un limite verso l’alto.
Comunque rispetto il tuo pensiero.

@lele
3 agosto 2023 09:57 Bullet
Lele grazie, sì certi record sono ancora imbattuti anche se molti stanno cadendo in questi anni in cui sono tutti "puliti" come ci raccontano gli esperti, vedi Zoncolan, Tourmalet o Poggio, salvo poi saltano fuori casi ma di gente che arriva in seconda linea e quindi l'immagine del ciclismo attuale regge ancora. Alla fine l'uovo di colombo non esiste e oggi non sono tutti puri come 20 anni fa non erano tutti dopati, il più o il meno cambia poco perché se si corre in un certo periodo quello che si ha a disposizione è lo stesso per tutti, almeno per quelli di prima fascia. Quindi se uno per anni dimostra di essere più forte è più forte se no se si inizia a pesare tutto allora lo sport nel suo insieme, almeno quello dove dietro ci sono interessi milionari, è meglio non guardarlo perché qualcosa di non perfetto diciamo ci sarà sempre.

@arrivo1991
3 agosto 2023 10:07 Bullet
Se si vuole capire si capisce se no evitiamo di giudicare...se per te certi campioni non sono stati tali va bene, ma come ho cercato di spiegare è troppo facile sminuire un periodo solo perché hanno trovato più dopati quando il doping si è visto in tante epoche. Io quei campioni li ritengo più forti anche di quelli attuali e sono contento di aver avuto la fortuna di poterli seguire in diretta...per chi ha vissuto certe emozioni sulla pelle quelle dei vari Pogacar o Van Aert non sono comparabili, è così.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Diego Bracalente si è aggiudicato la prima prova della Challenge Giro di Puglia per dilettanti che oggi si è svolta da Lucera a Roseto Valfortore nel Foggiano valida come Giro della Daunia. Il marchigiano della MBHBank Colpack Ballan CSB ha...


Volata tra giganti nella seconda tappa del Giro del Lussemburgo, la Junglinster-Schifflange di 155 chilometri, e successo di Mads Pedersen. Il danese della Lidl Trek parte in testa ai 250 metri e arriva in testa lasciandosi alle spalle l'iridato Mathieu...


Il Tour de Luxembourg di Mattias Skjelmose  è durato solo due giorni. Coinvolto in una caduta una trentina di chilometri dopo il via da Junglinster, il 23enne danese della Lidl Trek è stato costretto a ritirarsi dalla competizione a causa...


Una serata iridata quella organizzata dal Velo Club Scuola Ciclismo Empoli del presidente Alberto Mazzoni, al proprio tesserato Fabio Del Medico, il diciottenne juniores versiliese di Crociale di Pietrasanta, che in agosto in Cina ha conquistato la prestigiosa maglia iridata...


FSA presenta oggi le nuovissime ruote KFX i28, un prodotto destinato ad eccellere nelle più severe prove di Cross Country, Cross Country Olympic e Marathon. Realizzate in stretta collaborazione con i migliori atleti dei team vicini ad FSA, hanno già dimostrato largamente...


Girando tra gli stand dell'Italian Bike Festival di Misano, il nostro direttore Pier Augusto Stagi ha avuto modo di incontrare alcuni grandi nomi del ciclismo italiano. Uno di questi è Sonny Colbrelli, che prima di lanciarsi in un'analisi del Mondiale...


Quello tra il Friuli Venezia Giulia e il Giro d'Italia è un legame che affonda le sue radici nella storia ma che negli anni Duemila ha trovato la sua esaltazione grazie al grande lavoro di Enzo Cainero e del suo...


Secondo un’indagine che aveva condotto Global Bicycle Cities Index, Utrecht è la città più bike-friendly del mondo. Questo non solo perché ha il parcheggio di bici più grande del pianeta, in grado di ospitare fino a 12.500 veicoli, ma anche...


Il Velodromo di Noto è salito ancora una volta alla ribalta nazionale: i numeri dei Tricolori Giovanili su Pista sono stati davvero importanti, oltre 180 atleti appartenenti ai 15 comitati regionali FCI sono stati impegnati nell’evento nazionale che ha assegnato...


Manca poco ormai alla rassegna iridata di Zurigo, alla quale prenderanno parte due giovani talenti lanciati dalla VF Group Bardiani-CSF Faizanè. Il Ct della nazionale Under23, Marino Amadori, ha scelto Giulio Pellizzari, scalatore di Camerino classe 2003 e...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024