Cinque ore di confronto, proposte, a volte critiche costruttive, ma soprattutto tanta, tanta passione. Sono stati questi gli ingredienti principali della giornata di lavoro dal titolo “Il ciclocross ha futuro”, insieme per spianare la strada, organizzata venerdì 28 luglio all'hotel Fior di Castelfranco Veneto dall’ASD A Favore del Ciclismo. Non solo un convegno, ma la prima tappa di un progetto che ha come obiettivo la creazione di due volumi e un progetto televisivo in vista dell'organizzazione a fine gennaio 2024 dei campionati nazionali giovanili di ciclocross a Monteveglio in provincia di Bologna.
Oltre una cinquantina i presenti, tra dirigenti sportivi, tecnici, ex corridori, ma pure giovani protagonisti. Interventi attesi e brillantemente moderati da Moreno Martin, quelli di Davide Cassani, già CT azzurro dal 2014 al 2021 e apprezzato commentatore televisivo, e della voce RAI del ciclismo Andrea De Luca, protagonisti di un serrato confronto con il CT della nazionale di ciclocross Daniele Pontoni, che ha potuto contare su molti contributi, consigli e considerazioni in vista delle prossime stagioni sportive.
In modo particolare Cassani ha sottolineato come “ciclocross e mountain bike non stancano i ragazzi che, anzi, si divertono ed è per questo che negli ultimi anni i numeri sono molto aumentati. Ora in queste specialità si cimentano anche i grandi campioni che danno visibilità e attraggono molti. Quindi è sempre più importante costruire circuiti sicuri per aumentare il numero dei praticanti”. Per il giornalista De Luca: “Non si deve andare in TV tanto per andare in TV. Servono contenuti, come i campionati del mondo che hanno avuto un’audience enorme. Nello stesso momento – ha aggiunto – nessuno ha capito perché nella splendida occasione dei mondiali solo l'Italia non ha colto l'occasione per portare tutti i ragazzi che avrebbe potuto, facendo crescere la loro esperienza e coronando il sogno anche delle società sportive che li sostengono”.
Daniele Pontoni, parlando delle gare di ciclocross, ha suggerito di “organizzare manifestazioni di alto livello all'interno dei parchi pubblici affinché le famiglie e i passanti occasionali, e non solo gli amanti della specialità, possano vedere e conoscere il ciclismo. I ragazzi devono sognare di poter arrivare dove vogliono, e per questo crediamo molto nella multisciplinarietà. È un peccato, però, che i crossisti che vanno su strada non tornino più indietro”.
Sono poi intervenuti i tecnici Luca Bramati, che ha sottolineato come siano migliorate sia le biciclette che le metodologie di allenamento, e Fabio Agostinacchio, che ha posto l'accento sulla qualità più che sulla quantità dell'allenamento. Quindi il mental coach Emanuele Arioli, la giovane Lucia Bramati, Gastone Martorel, organizzatore degli ultimi campionati nazionali giovanili, Franco Chini, gestore del circuito di Casalecchio di Reno, Mirco Barattin, poi l'esperienza di Vito Di Tano e del tecnico Edoardo Gregori, che insieme a Domenico Garbelli e Silvio Martinello sono stati al centro di un vivace dibattito. Oltre alla sorpresa della telefonata con Franco Bitossi, la giornata si è chiusa con la presentazione da parte dei giornalisti Gianni Marchesini e Carlo Fontanelli, editori di Gianni Marchesini Edizioni e GEO Edizioni, del volume sui campionati italiani di ciclocross che si intitolerà “Ciclocross tricolore, la storia dei campionati italiani - Volando sopra il fango”.
Un secondo volume, che nascerà nel 2024, sarà il compendio delle risultanze del convegno con i contributi più autorevoli per il rilancio del ciclocross, mentre nel corso della giornata sono state realizzate numerose interviste che saranno la base di un progetto televisivo promozionale verso i campionati italiani giovanili.
Chi ha voluto e sostenuto questo appuntamento è stato Fabio Sgarzi, che insieme a Simona Pellacani, presidente di “A Favore del Ciclismo”, ha tracciato il bilancio dell'iniziativa: “Non avremmo mai pensato a tante presenze e di così alta qualità. C'era il passato, il presente ed il futuro del ciclocross. Abbiamo messo una pietra miliare per il rilancio della specialità. Sono uscite tante considerazioni ma soprattutto abbiamo capito che è necessaria una programmazione precisa affinché il ciclocross non sia solo una specialità di allenamento per la strada. Per questo sono necessari circuiti, risorse per sostenere le società sportive e collaborazione della federazione a tutti i livelli. Noi ci crediamo, abbiamo trovato tanto entusiasmo in coloro che hanno partecipato all'incontro e da qui si può partire per crescere".
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