E' mancato nella giornata di ieri all'ospedale di Albenga Beniamino Schiavon, 90 anni, già direttore dell'Azienda Autonoma di Soggiorno di Laigueglia, negli anni Sessanta, quando da un'intuizione di Pino Villa nacque il Trofeo Laigueglia.
All'epoca tutte le squadre italiane preparavano l'inizio della stagione sulle strade della riviera di levante. Le prime gare sulla Costa Azzurra, il Giro di Sardegna per arrivare al grande appuntamento internazionale, la Milano - Sanremo.
Villa lanciò l'idea all'allora presidente dell'Azienda di Soggiorno Giancarlo Garassino che sposò subito il progetto. Un'occasione per destagionalizzare il turismo e nel contempo fare conoscere Laigueglia che da borgo di pescatori si stava trasformando i prestigiosa località turistica.
Dal 1964 alle successive edizioni sarà il tris composto da Villa, Garassino e Schiavon a fare salti mortali per organizzare la corsa tra mille difficoltà e poche risorse economiche a disposizione.
Un grande impegno del quale tutt'oggi se ne vedono i frutti, la Città di Laigueglia, grazie al Trofeo, è ormai conosciuta in tutto il mondo.
Schiavon ha sempre svolto il suo lavoro con passione e competenza, andando ben oltre a quelli che erano i compiti, importante era arrivare al giorno della gara preparando il Trofeo nel migliore dei modi. Con Garassino ideò il Premio Bastione d'oro assegnato tra gli altri anche a Jacques Goddet storico patron del Tour de France.
Schiavon ha continuato ad occuparsi di ciclismo anche quando ha lasciato l'Azienda di soggiorno di Laigueglia per andare a dirigere quella di Alassio. Ogni anno la corsa gli passava sotto alla finestra e, nonostante l'età avanzata, il giorno del Laigueglia per lui era un momento di festa.
La città perde una persona che ha contribuito in modo determinante affinché diventasse una delle località più ambite della Riviera di Ponente anche grazie allo sport e al ciclismo in particolare.
Il mondo del ciclismo perde un grande amico: il funerale sarà celebrato giovedì 20 luglio alle 10 nella chiesa di San Matteo. Beniamino lascia i figli Roberto, che da sempre si occupa del Trofeo, e Massimo con la sua famiglia.
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