Definire Simone Velasco felice è davvero riduttivo: il nuovo campione italiano è davvero al settimo cielo. Sceso di bicicletta dopo aver tagliato il traguardo di Comano Terme a braccia alzate si aggirava incredulo, gli occhiali a coprire gli occhi colmi di lacrime, la voce rotta dall'emozione e il cuore che batte a mille. Si illumina quando, tra tutti coloro che lo voglono abbracciare, vede arrivare la compagna Nadia che spinge il passeggino con la loro piccola Diletta: Simone prende in braccio la piccola, bacia Nadia e le stringe in un abbraccio tricolore.
Le sue prime parole: «È stato un finale al cardiopalma, Rota ha fatto un garone, mi ha sorpreso perché ha giocato d'anticipo. Lo abbiamo ripreso a 5 chilometri dalla conclusione, io sono restato calmo anche perché so di avere un buono spunto veloce. Oggi ero sereno e tranquillo, in questi giorni la famiglia è stata qui con me e mi ha regalato calma: alla fine la ciambella è venuta con il buco. La dedica? Innanzitutto per la mia fidanzata Nadia, per la nostra bimba Diletta - che per la prima volta è venuta a vedermi correre - e chi mi sostiene sempre, a partire da famiglia e amici. Con un pensiero anche a chi non c'è più come il mio amico Giulio, il nostro massaggiatore Umberto (Inselvini, ndr) e Gino Mäder, che ci ha lasciato pochi giorni fa».
E poi, quando gli chiedono come vuole essere definito "geograficamente" spiega: «Sono nato a Bologna, sono cresciuto all'Isola d'Elba, ora vivo a San Marino. Mi sento cittadino del mondo e ringrazio tutti per il sostegno, da qualsiasi parte arrivi. Ora mi aspettano 10 giorni di vacanza all'Elba, la mia Procchio sarà sicuramente in festa, poi decideremo con la squadra dove debutterò con la maglia tricolore. Forse al Tour de Pologne o più probabilmente nelle corse in Spagna. Una cosa è certa: sarà un onore vestirla per un anno intero. L'ho sognata tanto e ora mi toccherà cambiare tutto l'armadio».
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