Nico DENZ. 10 e lode. Il ventnovenne tedesco della Bora Hansgrohe finalmente si porta a casa ciò che già meritava: una vittoria di tappa. Arriva oggi, in una frazione all’apparenza banale, ma che una parte dei corridori rende assolutamente interessante. Vittoria di gambe, ma soprattutto di testa quella di Nico: per intelligenza tattica e lucidità. Resistenza e tenacia. Vince ancora un tedesco: dopo Ackermann, oggi tocca a questo tedesco con parenti in Basilicata (a Scandiano, a salutare papà, c’erano anche i suoi due bimbi), che danza, balla e festeggia sotto un cielo cupo, che per l’uomo delle fughe e della pioggia è di un azzurro pieno. Luminoso.
Tom SKUJINS. 9. Il 31enne lituano della Trek Segafredo fa tutto giusto, fa tutto bene, fa quello che deve fare per prendere la ruota giusta, per non perdere contatto e per giocarsela fino alla fine. Alla fine, però, Nico è più veloce. Ci sta.
Sebastian BERWICK. 9. Il 23enne corridore australiano della Israel Premier-Tech arriva a giocarsela questa tappa, dopo una giornata nel vivo della contesa. Prima nel folto gruppo di testa, poi quando prende le ruote giuste e va a disputarsi il traguardo di Rivoli con i due compagni di fuga. Arriva terzo, ma arriva: davanti a tantissimi. Esemplare.
Alessandro TONELLI. 8,5. Il 30enne bresciano della Green Project Bardiani Csf Faizané si muove fin dal mattino, poi non si muove dalle posizioni alte e alto, alla fine, arriva. Quarto a meno di un minuto dai primi tre: gara di assoluta sostanza. Bravo!
Marco FRIGO. 8. È la vera rivelazione di giornata, questo ragazzo 23enne bassanese della Israel. Giovane intraprendente. Giovane convincente. Giovane stella nascente.
Ilan VAN WILDER. 8. Ennesimo ragazzo del 2000 che prova a dare un senso al suo Giro e a quello della Soudal Quick-Step: si fa in tre, per tutti e tre.
Alberto BETTIOL. 5,5. Per la mole di lavoro che ha svolto è chiaramente da 8, su questo c’è poco da dire, ma visto che in una corsa si deve avere anche la capacità di cogliere il momento, lui lo perde, avendo una gamba super. Perde un’occasione, ma quando si ha una buona condizione le occasioni si ritrovano. Rivedibile.
Christian SCARONI. 5,5. Vale il discorso fatto per Alberto Bettiol: il 25enne bresciano dell’Astana è bravissimo ad entrare nella fuga di giornata, ma pecca in tempismo quando va via il quintetto (c’era anche Battistella: voto 6). Alla fine porta in albergo e in dote un piazzamento nei dieci, che soddisfa ma lascia anche l’amaro in bocca.
Michel HESSMANN. 7. Non è del 2000, ma del 2001: è un bimbo il ragazzo della Jumbo Visma e va all’attacco con il più esperto compagno (ha 28 anni) Sep Kuss. La libera uscita per il ragazzino tedesco ci sta anche, ma uno come Kuss era meglio tenerselo per domani: voto 5 alla Jumbo.
Lorenzo FORTUNATO. 6. Entra nella fuga di giornata, ma poi pensa a domani e si risparmia: guadagna qualche minuto per la classifica. Va bene così.
Jonathan MILAN. 6. Milan è stato alla macchina del medico per bloccare l'epistassi che lo condiziona. Perde qualche punto per la maglia a punti, ma non ne fa un dramma.
Filippo FIORELLI. 6. Il velocista della Green Project Bardiani Csf Faizané è il più veloce a scattare e a prendere il largo. È veloce anche a rientrare nei ranghi.
Kaden GROVES. 1. Come la vittoria che si porta a casa, come dolce ricordo della sua esperienza rosa. “Skyp”, il velocista della Alpecin, vincitore della tappa di Salerno, è costretto a fare i bagagli e tornare a casa, causa virus. Fine dell’avventura, per un corridore che avrà altre storie da scrivere. Arrivederci.
Alessandro COVI. 17. Niente Covid, ma lividi, botte e abrasioni: dolori per tutto il corpo. Nessuna frattura, ma le botte si fanno sentire, più dopo che prima. Alessandro è un duro, ma a tutto c’è un limite. Niente Covid, ma per questo Giro niente Covi.
L’ORGANIZZAZIONE.1. Come il minuto di silenzio e di rispetto che i “girini” sostengono nei confronti delle vittime dell’alluvione. Un piccolo gesto per ricordare e condividere, come è solito fare il ciclismo.