Kaden GROVES. 10 e lode. In una tappa costellata da cadute, vince Kaden. Il 24enne australiano della Alpecin Deceunick rompe finalmente il ghiaccio in questo Giro: dopo due terzi posti il successo pieno. Senza appello. Senza se e senza ma. Vince a mani basse e con un più che giusto colpo di reni. Prima vittoria al Giro, che va ad aggiungersi con quella della Vuelta. Quarta vittoria stagionale per un ragazzo che di stoffa ne ha da vendere e lo fa vedere con esuberante chiarezza.
Jonathan MILAN. 9. Era atteso alla conferma e non si è fatto attendere. La “Freccia Rossa” di Buja si ributta nella mischia e porta a casa un piazzamento d’onore che dice tante cose: il ragazzo c’è, sta bene, ha tenuta e gamba, ha tutto per proseguire il suo Giro e lottare con assoluta determinazione ed efficacia su ogni traguardo.
Mads PEDERSEN. 7. Il clima è da Pedersen, l’arrivo sarebbe l’ideale per il 27enne danese, che arriva lì, per giocarsi questo traguardo, ma ci arriva con le polveri bagnate.
Alberto DAINESE. 5,5. Il 25enne veneto resta troppo dietro, prova un numero, forse anche un po’ troppo ardito, tanto è vero che per poco non manda per le terre Cavendish, tanto è vero che la giuria lo squalifica. Dimostra di avere dinamite nelle gambe, ma lo sparo è tardivo. In rimonta, ma non rimonta e... retrocede.
Mark CAVENDISH. 6. Il 37enne britannico perde aderenza e svirgola a pochi metri dal traguardo, poi Dainese gli taglia la strada e lui perde l’equilibrio, tagliando il traguardo con una scivolata che gli vale il 4° posto da sdraiato.
Nicolas DALLA VALLE. 7. Il 25enne veneto di Cittadella, portacolori della Corratec, regala al team di Parsani il primo piazzamento nei dieci in questo Giro d’Italia. Non è un risultato da festeggiare, ma è pur sempre un ottimo risultato.
Mirco MAESTRI. 6. Si butta nella mischia il 31enne ragazzo Eolo Kometa. In una volata assolutamente difficile e scorbutica, lui porta a casa un buon piazzamento. E la pelle.
Filippo FIORELLI. 7. Il velocista della Green Project Bardiani Csf Faizané è in posizione buona, ma un contatto con Cavendish lo porta sui tabelloni pubblicitari e si fa tutta la fiancata di destra. Una strisciata pazzesca, sponsorizzata dai tabelloni del Giro, che lasciano il segno: non un buon segno.
Andrea VENDRAME. 17. Joker si butta in volata, ma dopo il traguardo viene travolto e finisce in ambulanza verso l’ospedale di Salerno. Non un bel modo di concludere la frazione odierna, speriamo che non debba finire qui il suo Giro, anche se la clavicola promette poco di buono (escluse ffartture ma c'è una distorsione, domattina la decisione sulla ripartenza).
Michael MATTHEWS. 5,5. Volata sporca, sconclusionata, difficile. La notizia buona è che resta in piedi. Per il resto, sarà per la prossima.
Remco EVENEPOEL. 2. Due, come le cadute. Il valico del Chiunzi non è lontano e domani i corridori torneranno ad affrontarlo, ma la mente corre veloce al Giro 1997, per quel gatto che tagliò la strada a Marco Pantani e fu fatale al Pirata, costretto ad abbandonare la corsa. Oggi è un cane a far sobbalzare di sella sia il campione del mondo che Davide Ballerini. Remco resta per un infinito attimo seduto per terra, come stordito e incredulo per quanto accaduto (dura botta all’anca destra). Poi risale in bicicletta e i fantasmi si ripropongono a 2 km dal traguardo, quando cade di nuovo, per un suo evidente errore. Impreca contro sé stesso, e ne ha tutte le ragioni. Chiedeva una giornata di tranquillità, forse era meglio tenere il peso della maglia rosa.
Samuele ZOCCARATO. 9. Il 25enne padovano di Camposanpiero, portacolori della Green Project Bardiani Csf Faizané, è tra i più attivi fin da subito (dal km 7). Parte e va all’attacco, in una giornata da tregenda, che consiglierebbe prudenza e calma. Con lui Stefano Gandin (Corratec) e Thomas Champions (Cofidis). Poi, a 25 chilometri dall’arrivo, se ne va tutto solo. Ha coraggio da vendere, e il coraggio va premiato: sempre.
Thibaut PINOT. 6,5. Accarezza il sogno della maglia rosa, ma il transalpino nella fuga con Zoccarato e compagni ci va solo per raccogliere punti per la maglia azzurra Mediolanum. Una volta incamerati, torna docilmente nei ranghi.
Virgilio ROSSI. 70. È Virgilio di nome e di fatto, visto che accompagna e traghetta tutta la carovana rosa da anni con l'imprescindibile Servizio Informazioni, assieme all'inseparabile Gianni Seghetti. Oggi si è fermato a Eboli, paese che gli diede i natali nel 1970. Una pausa parenti, per salutare zie e cugini. In verità si ferma anche davanti al centro sportivo “Rosy Mary”, campo dall’allenamento della Salernitana, della quale è tifosissimo. In serata, diretta tv con Telecolore, nella trasmissione di calcio a parlare di Giro e Salernitana, con il direttore Franco Esposito e il sindaco Vincenzo Napoli. Per una volta Virgilio non traghetta nessuno, ma si lascia trasportare: dalle emozioni.