Jonathan MILAN. 10 e lode. Dopo il rosso di Buja (Alessandro De Marchi) c’è anche il Frecciarossa. Arriva per direttissima, senza tentennamenti, via veloce come sa fare solo questo ragazzone di 194 centimetri che quando trova il varco giusto non ce n’è per nessuno. Occhio svelto per prendere la posizione, spalla granitica per tenersela stretta, gamba dinamitarda per farci godere come dei bimbi sulle giostre. Dopo il successo al Saudi Tour, eccolo rompere il ghiaccio al suo esordio al Giro d’Italia. È un asso assoluto della pista, ma anche sulla strada ha il suo perché. Alla sua prima volata al Giro, il Genzy (generazione Z) fa subito centro e lascia il segno. Non sarà sempre domenica, ma questo ragazzo può far bene anche di lunedì.
David DEKKER. 9. Fa tutto giusto, tutto bene, ma non può sostituire le gambe, non può aggiungere watt, deve solo ammettere il valore dell’avversario, che dà valore anche al suo posto d’onore.
Kaden GROVES. 7. Il 24enne australiano della Alpecin era attesissimo: da molti considerato l’uomo da battere, è battuto. Capita. Domani ha subito la rivincita: prendetegli la ruota.
Arne MARIT. 6. Il 24enne belga si butta nella mischia con coraggio e determinazione, ma quei tre là sono imprendibili.
Marius MAYRHOFER. 6. Anche lui è un ragazzo del 2000, come Milan, ma oggi è solo un pochino più lento.
Pascal ACKERMANN. 5. Il tedesco ha esperienza, ha conoscenza, sa districarsi tra le maglie del gruppo, ma oggi non sa come fare a contenere lo strapotere del Frecciarossa di Buja.
Fernando GAVIRIA. 5. È un senatore delle volate, sa prendere la posizione e anche tenerla. Oggi parte deciso, poi si spegne.
Niccolò BONIFAZIO. 6. Ci prova, ma contro certi marpioni oggi era parecchio difficile.
Stefano GANDIN. 8. Il 27enne veneto di Vittorio Veneto, portacolori della Team Corratec-Selle Italia, parte subito all’attacco con Mattia Bais (Eolo-Kometa), Thomas Champion (Cofidis) e Paul Lapeira (AG2R Citroën Team). Poco dopo viene raggiunto anche da Alessandro Verre (Team Arkéa Samsic). Sono loro a dare vita alla prima fuga del Giro, solo per questo meriterebbero tutti una sufficienza piena. Poi, cammin facendo, Gandin legittima una corsa da 8 per i due traguardi volanti che si porta in albergo: prima quello di Pescara (anticipato Mattia Bais) e poi Chieti (sempre Bais il battuto).
Paul LAPEIRA. 8. È il principe azzurro di giornata. È uno dei tanti ragazzi del 2000, che i suoi 23 anni li compirà il prossimo 25 maggio. Intanto si porta avanti con le celebrazioni e festeggia vestendo la maglia azzurra Mediolanum di miglior grimpeur della corsa rosa (questa mattina era Tao Geoghegan Hart). Il ragazzino della Ag2r Citroën si porta a casa entrambi i Gpm di giornata, battendo il connazionale Thomas Champion (Cofidis).
Koen BOUWMAN. 7. Il 29enne olandese evita con grande maestria un cane che, sfuggito al controllo del padrone, crea non pochi grattacapi al corridore della Jumbo-Visma, scaltro a evitare l’impatto con il cane: un gallo.
Alessandro VERRE. 6,5. È l’ultimo a entrare nella fuga e il primo ad uscirne. Il 21enne lucano di Marsicovetere in forza alla Arkea, si rialza dopo il Gpm di Silvi Paese, quando al traguardo mancano ancora un centinaio di chilometri. Per oggi può bastare.
La TAPPA. 5. Da Teramo a San Salvo, 202 chilometri di sonnacchioso piacere. Non si può pretendere sempre la luna, anche perché questi ragazzi hanno davanti a loro tre settimane di fatica, ma dopo mesi di corse adrenaliniche, questo ritorno brusco alla tradizione ci spiazza non poco. Dopo tanto toro rosso, un po’ di camomilla.